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Primavera 2

Viterbese, così però non va. Mister Moras chiamato a guidare la rinascita

Nove sconfitte nelle ultime dieci per i leoncini, passati in tre mesi dalle ambizioni playoff alla paura retrocessione. La strada è lunga ma risalire è pienamente alla portata

17 Febbraio 2023

Bersaglia, Viterbese Primavera

Bersaglia, esterno della Viterbese (Foto ©De Luca)

Certi campionati sono strani, soprattutto in un mondo come quello del calcio pronto ad abbracciarti appieno quando le cose vanno bene, ma anche così forte da toglierti il respiro, travolgendoti con tutto quello che accade dopo. La promozione in Primavera 2 della Viterbese aveva lanciato i leoncini in una nuova orbita. Una categoria mai assaporata prima, nella cornice di un ambiente pronto a prendere il decollo come quello giallazzurro. Beh le prime impressioni erano ottime, sin da subito. Perché l’impatto in questa realtà era stato pieno di soddisfazioni. Dopo il ko all’esordio con il Pescara, Pompei e compagni avevano solo scalato la classifica, raggiungendo addirittura il primato. Quel 2-1 imposto all’Imolese il 5 novembre aveva mandato la compagine laziale nella ionosfera, in un paradiso terrestre. Nessuno avrebbe mai immaginato che questa squadra potesse raggiungere la cima del gruppo b; nessuna tranne lui, mister Emanuele Pesoli. Il resto è storia, e per non parlare sempre delle stesse cose, ora urge analizzare il presente. Quella bella favola vista nei periodi autunnali, adesso non c’è più, anzi qualche incubo è già arrivato nel viterbese. I giallazzurri nelle ultime dieci uscite hanno collezionato appena una vittoria, tre punti, l’unico modo in cui si sono mossi in classifica, considerando le nove sconfitte incassate. Un record preoccupante a dir poco, che ora ha costretto i leoncini a dover fare i conti seri con uno scenario apparso lontanissimo giusto due mesi fa: la lotta per non retrocedere. Non solo questo però, bensì una squadra che sembra essersi persa, testimone la cinquina ricevuta dal Benevento l’ultimo sabato. Alt! Si, lo conosciamo bene il valore degli stregoni, ma al contempo nella gara d’andata - seppur grazie agli interventi di un super Marasca- le ostilità si chiusero con un pari. L’impatto di mister Moras dalla panchina in questo momento appare vano più che altro, visto che la tendenza non è stata ancora invertita. La squadra sembra aver perso quella magia, l’identità chiara e definita dei primi mesi, stoppata anche da eventi esterni, come il cambio forzato, per motivi societari, al timone.Il bottino dice appena venti punti, poco sopra a compagini potenzialmente pericolose sul lungo, quali Monopoli, Salernitana ed Imolese, senza tralasciare Ternana e Reggina, leggermente più indietro in questo momento. Tirare in remi in barca ora sarebbe l’errore più grossolano da commettere, una condanna troppo dura da infliggersi. Il tecnico dei giallazzurri è chiamato a salire sul palco, in modo da invertire una tendenza negativa, che rischia di portare in una vortice da cui è difficile uscire. Mettersi l'elmetto e cominciare a correre adesso è obbligatorio, già da domani contro uno Spezia super insidioso.

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