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Quando il sangue è biancoceleste. Mahamadou Baldé-Lazio: un affare di famiglia

L'ex Nocerina è senza dubbio tra gli uomini copertina della scalata biancoceleste, a cui mancano poche partite per completarsi

13 Aprile 2023

Mahamadou Baldé

Mahamadou Baldé (Foto © SSLazio)

Quando una macchina ha quasi completato la sua fase di collaudo, è sempre un azzardo andare a toccare gli ingranaggi. Spesso si è sempre incuriositi dalle potenzialità di un qualcosa di migliorabile, nonostante si scelga di preservare e conservare quanto di buono fatto fino a quel momento, senza modificare niente. Questo è il filone più classico, ma non quello che ha scelto la Lazio. Dalle parti di Formello c’era molta apprensione ad inizio anno per il campionato di Primavera 2, in cui l’obiettivo dichiarato veniva raffigurato sotto forma della promozione nella massima categoria giovanile. Dopo un inizio barcollante a dir poco, Sanderra, insieme alle ottime mosse della dirigenza, ha compattato il gruppo, guidandolo verso il primato che ormai è preda della Lazio da quattro mesi. Se la forma migliore sembrava esser giunta con l’approdo in rosa dei classe 2005, poi i biancocelesti hanno intrapreso un’altra via. Nella finestra di mercato invernale il direttore Fabiani ha scelto di puntare su profili di alto livello, rispedendo alcuni elementi in Under 18, come Marco Oliva e Diego Brasili. Proprio quest’ultimo sembrava esser il compagno di reparto perfetto in attacco per Valerio Crespi, svolgendo a dovere il lavoro sporco e favorendo l’impeto da bomber dell’ex Savio. Ed invece il guizzo dei piani alti è stato corretto. Gonzalez più di tutti ha dato un altro ritmo alla squadra, accompagnato però perfettamente dell’impatto super di Mahamadou Baldé. Il fratello del noto Keità Baldé si è messo subito a disposizione, convincendo tutto e tutti. Che nel suo corpo scorresse fluentemente sangue biancoceleste ogni persona ne è rimasta convinta, a partire dai primi spezzoni giocati. All’esordio con l’Ascoli è lui a fornire l’invito a Saná che poi si procurerà il calcio di rigore. Passano sette giorni e il suo guizzo vale i tre punti in quel di Monopoli, contribuendo poi anche al poker imposto al Fersini contro la Salernitana. Un rendimento in crescendo, che se ha visto calare di un minimo la vena realizzativa, dall’altro in queste ultime settimane lo ha reso un tassello fondamentale nelle gerarchie di Sanderra, risultando tra gli uomini copertina. Vista la sua duttilità lungo l’intero fronte offensivo, l’ex Nocerina si è ben districato sia nel ruolo di falso nueve, agendo però in particolar modo sulle due fasce. Arata quella destra, nell’ultimo turno contro il Pescara l’attaccante è stato spostato a sinistra, fornendo una prestazione eccellente. Dal suo piede delicato nasce lo splendido gol di Gonzalez in avvio, servendo poi il tris firmato da Crespi. Tre, il numero perfetto, come gli assist serviti in mezzo al campo, perché nella ripresa Baldè non si è fermato, mandando in porta anche Bertini. Insomma, poco altro da aggiungere. La classe non è acqua ha detto ieri Ancelotti, e qui di certo non andiamo lontani. Magari dal punto di vista tecnico bisogna ancora migliorare sotto diversi aspetti, ma avere un impatto così è roba per pochissimi, prerogativa di chi questa squadra l’ha sempre avuta nel destino.

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