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L'Intervista
Non ha decisamente usato il fioretto l'allenatore biancoceleste, facendo i complimenti ai suoi ragazzi per la vittoria, ma toccando al contempo tantissimi punti su cui lavorare
04 Settembre 2023
Stefano Sanderra, allenatore della Lazio (Foto ©De Cesaris)
Il successo è arrivato, i volti sono sicuramente più distesi, visto che la Lazio ha bagnato il suo debutto casalingo con una vittoria importante, ai danni di un ottimo Hellas Verona, uscito sconfitto però dalla trasferta nella Capitale. L'atteggiamento dei biancocelesti senza ombra di dubbio è stato positivo, anche se non tutte le rondini fanno "Primavera" - in tutti i sensi questa volta - come ha voluto ricordare mister Stefano Sanderra ai canali ufficiali della società. "Il risultato è sempre figlio della prestazione. A Bergamo siamo stati troppo leggeri su tante cose, oggi sono venute fuori determinazione e carattere. Abbiamo sopperito ad alcune lacune che questa squadra ha, sia strutturali che fisiche, con tanto cuore, ribaltando una sfida difficile, ma potevamo chiuderla prima. I ragazzi hanno lottato su ogni pallone e hanno saputo soffrire. È un inizio, ma ci rimane molto ancora da fare. L’importante è avere sempre gli obiettivi chiari: rimanere in questa categoria, sapendo che soffriremo in vista dei diversi impegni. La rosa inizia a esser profonda, serve tanta umiltà e lavoro per cercare di fare bene, onorarando un campionato storicamente difficile. I valori delle compagini non sono emersi, è presto, ma sappiamo che quest’anno sicuramente non saremo nella parte alta. Lottando ci dobbiamo far valere, con la soddisfazione di giocare a mente aperta, anche facendo una piccola impresa come quella di oggi. I due gol presi sono stati evitabili, lo sanno anche i diretti interessati di poter fare molto meglio. Ma sappiamo di avere diverse opzioni in ogni ruolo, quindi chi abbassa le prestazioni è pronto a essere sostituito". Idee ben espresse, messaggi mandati a chi di dovere, così come fatto sulla composizione della rosa e su altre dinamiche in una successiva risposta del mister capitolino. "Avevamo un gruppo al secondo anno, che ha già assorbito richieste e stile di gioco. Loro sanno che senza la lotta non si va avanti. Bisogna aggiungere che abbiamo anche iniziato tardi ad avere l’organico al completo e che ancora non lo è. La squadra è indietro dal punto di vista della struttura, sono arrivati dei giocatori che dovremo mettere in condizione. C’è competizione in tutti i ruoli e abbiamo visto che davanti ci sono giocatori di qualità, ma che ancora non sono molto produttivi. I margini di miglioramento sono importanti sotto questo punto di vista. Senza soffermarsi sui fuori quota, tutti possono giocare, anche i 2006. Chi ha più mentalità, chi semina di più, poi raccoglie. Non c’è niente da assegnare e qualcuno lo deve capire, perché oggi non è che mi siano piaciute tanto alcune cose, in cui si poteva e doveva fare meglio. L’innesto di Gonzalez era per avere una punta centrale brava nel finalizzare, il lavoro non manca sulle fasce, come nella giornata di oggi, dove da lì son nate parecchie chance. Abbiamo avuto anche Sulejmani: quando c’è un punto di riferimento che chiude le giocate la squadra può crescere".
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