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Youth League
Non centra il primo successo storico nella competizione internazionale la truppa di Sanderra, autrice di una super prestazione, vanificata nel finale dall'episodio a favore dei biancoverdi
04 Ottobre 2023
Saná Fernandes, suo il gol che ha sbloccato il match (Foto © De Cesaris)
UEFA Youth League, seconda giornata. Gruppo E, Celtic-Lazio 1-1
CELTIC McLean, Bonetig (30'st MacKenzie), Robertson, Agbaire, Frame, Ure (30'st Quinn), Carse, Kelly, Davidson, Vata (38'st Mcardle), Cummings (18'st Dobbie) PANCHINA Meikle, Thomson, Bonnar ALLENATORE O'Dea
LAZIO Renzetti, Bedini, Dutu, Ruggeri, Milani, Di Tommaso, Bordon (18'st Nazzaro), Napolitano (44'st Petta), Yordanov (44'st Bigotti), Serra (34'st Urbano), Saná Fernandes PANCHINA Magro, Marini, Zazza ALLENATORE Sanderra
MARCATORI Saná Fernandes 41'pt (L), Carse 47'st rig. (C)
ARBITRO Jónasson (ISL) ASSISTENTI Gudlaugsson (ISL) e Hrafnkelsson (ISL) QUARTO UFFICIALE Stuart (SCO)
NOTE Ammoniti Kelly, Di Tommaso Angoli 6-6 Fuorigioco 2-2 Rec 1'st
Battaglia doveva essere, e battaglia è stata, ma finisce con l'amaro in bocca totale per i biancocelesti. La squadra di Sanderra impatta nella sfida cruciale in campo scozzese, vedendo così diminuire le possibili chance di accesso alla fase ad eliminazione diretta, dopo il ko all'esordio contro l'Atletico Madrid. Sempre di un sogno si parla, anche se contro i biancoverdi Ruggeri e compagni son stati praticamente perfetti, fino al 92', quando il direttore di gara ha concesso un penalty, molto dubbio, ai padroni di casa, causa un contatto presunto tra Petta e Davidson, decisivo per il pari al triplice fischio. Tanta delusione sicuramente, ma queste Aquile sapranno sicuramente come rialzare la testa.
Il secondo turno nelle competizioni internazionali è stato un banco di prova importante per tutti, in grado di accendere a dovere la luce, per testare le ambizioni di squadre, confermare il possibile esordio positivo oppure riscattarsi dopo un risultato magari non splendete. Ques'ultimo è il caso di una Lazio affamata più che mai in terra scozzese, con la voglia totale di prendersi tre punti vitali, sia per proseguire sull'ottimo momento generale, ma soprattutto per cominciare ad allargare il raggio d'azione dei propri sogni. Al Lesser Hampden la truppa di Sanderra capisce subito che è un'occasione da now or never, premendo subito forte il piede sull'acceleratore. Come al solito i biancocelesti assorbono energia dal loro asfissiante pressing, in grado di bloccare le movenze delle prima linea di manovra biancoverde, consegnando ai capitolini diversi pallone. Passano i minuti, le Aquile diventano padrone del campo, agendo in grande tranquillità. Dopo un flipper impazzito in area che Ruggeri non a riesce a risolvere in rete, le occasioni cominciano a fioccare come neve. La difesa di casa non è irresistibile, sotto nessun punto di vista, tanto che Agbaire si lascia sfuggire Serra, che vola in maniera indisturbata verso la porta di McLean, incrocia a dovere il destro, trovando però una risposta superlativa del portiere che pizzica la sfera in corner. Il sipario si è appena alzato però, i centrocampisti ospiti ringhiano fortissimo sulle caviglie avversarie, dando il modo agli attaccanti di sfruttare l'effetto, come tenta di fare Saná su un bellissimo cambio di gioco da parte di Dutu. L'esterno flirta come un Casanova col pallone. se la sposta sul destro ma una deviazione sporca il tiro sul fondo, quando in area il taglio di Di Tommaso poteva esser la scelta migliore da premiare. Nessun problema però, il rombo del motore laziale è troppo stordente per gli acvversi, che soffrono continuanamente le discese degli esterni di Sanderra. Bedini è in gran giornata, mentre il solito Milani duetta alla perfezione con Saná, servendo una palla al centro stupenda, su cui Serra arriva lievemente in ritardo.
L'esordio dice Atletico Madrid. La doppietta di Niño manda ko la Lazio
Dopo un primo tempo giocato alla pari, seppur sotto ritmo, la squadra di Torres viene fuori nella ripresa e torna casa con i tre punti
Il dado è tratto però, perchè l'intesa sulla corsia mancina è troppo automatizzata da poterla fermare. Ancora una volta il 3 ed il 7 si trovano a memoria. Milani recupera la sfera, apre un corridoio per Saná: danza ubriacante ai danni dei difensori e destro a giro chirurgico che va ad infilarsi in fondo al sacco per la gioia capitolina. Il lusitano si dimostra vermanete ispiratissimo, a dimostrazione che la mini punizione in U18 gli ha fatto bene. Prima del duplice fischio altre chacne non mancano, visto che Serra gira bene un cross stupendo di Di Tommaso - dominante nei primi 45' - ma coglie solo l'esterno della rete. Forse cresce addiritura un piccolo rammarico per non aver sfruttato a dovere le tante palle gol, anche se del Celtic non c'è praticamente mai traccia, se non nelle giocate di un positivissimo Vata, che i compagni però non riescono a seguire, inghiottiti da una Lazio quasi perfetta.
Il monologo a tinte biancocelesti rischia di dissolversi lievemente in avvio di ripresa, quando la squadra di O'Dea per forza di cose mostra una nuova verve, spingendo sin da subito. Una bella percussione da sinistra crea scompiglio nell'area di rigore italiana, la palla sfila fino ai piedi di Ure, che apre il piattone mancino, ma spara alle stelle, facendo svanire la chance. Nonostante l'atteggiamento dei britannici sia completamente diverso rispetto al primo tempo, grazie anche a delle Aquile meno pulite in impostazione, la squadra di Sanderra quando accelera arriva in porta. Lì a sinistra la coppia Saná-Milani fa impazzire Bonetig, il triangolo chiuso dal portoghese mette in area il classe 2005, perfetto nel regalare un cioccolatino che Yordanov non scarta tirando alto. Il raddoppio è lì, si tasta con mano, anche se gli ospiti non riescono ad agguantarlo, causa anche una super parata di McLean ad allungare in corner la punizione di Serra. Col passare dei minuti l'impeto dei laziali comincia a spegnersi, come è naturale che sia, davanti a degli scozzesi non così propositivi come ci si attendeva dal ritorno dagli spogliatoi, senza riuscire a scovare i varchi migliori in cui far male. Il possesso biancoverde diventa quasi sterile, mentre il flusso di Napolitano e compagni rimane armonioso, nonostante il lieve disturbo della pioggia, gestendo ogni possesso con dovere, senza rischiare mani. La crescita mentale della truppa di Sanderra si vede tutta qui, nella capacità di saper interpretare i momenti, non allentando mai la presa dal volante. La girandola di cambi nel finale non porta al forcing totale di un Celtic disinnescato a dovere dall'undici ospite, praticamente mai in difficoltà se non su un tentativo dal limite di Mcardle. Il calcio però può presentare sempre delle beffe inaspettate ed immeritate, e di certo non fa sconti a nessuno. Entrati nel recupero da appena quaranta secondi, Davidson si crea lo spazio dalla destra, Petta arriva in maniera un po' maldestra seppur non rischiosa, con l'arbitro che indica il dischetto, nonostante rimangano tanti dubbi sull'entità del contatto. Però il dado è tratto, Carse calcia un rigore stupendo, pescando l'incrocio dei pali, per un tiro assolutamente imparabile per Renzetti. La clessidra a quel punto scorre in maniera inesorabile per i biancocelesti, che devono accettare la durezza di un verdetto quasi ingiusto sotto un certo punto di vista. Peccato, veramente, considerando come la prestazione dei romani avesse confermato i loro importanti progressi dell'ultimo periodo, senza riuscire a strappare un successo che sarebbe stato storico. Amaro in bocca quindi, ma domenica si riparte, quando al Fersini arriva la Juventus.
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