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Uefa Youth League
La squadra di Sanderra piazza a referto un'altra prestazione magnifica, raccogliendo un punto d'oro a Rotterdam, dopo aver messo parecchio in difficoltà la corazzata biancorossa
25 Ottobre 2023
La Lazio, magnifica prestazione a Rotterdam (Foto © De Cesaris)
Uefa Youth League, Girone E. 3ª giornata Feyenoord-Lazio 2-2
FEYENOORD Ka, Read, Giersthove, Sebbar, Candelaria 6.5 (39'st Kleijn), Zechiel, Sauer, El Harmouz, Slory, Redmond, Sliti (16'st Van Der Heijden) PANCHINA Haksteeg, Plug, Sneijer, Neijenhuls, Ouarghi ALLENATORE Van Persie
LAZIO Renzetti, Zazza (34'st Bedini), Dutu, Ruggeri, Milani (13'st Marini), Di Tommaso, Bordon, Nazzaro (14'st Napolitano) , Yordanov (13'st Serra), D'Agostini (1'st Sulejmani), Saná Fernandes PANCHINA Magro, Petta ALLENATORE Sanderra
MARCATORI Giersthove 40'pt (F), Slory 8'st (F), Napolitano 26'st (L), Bordon 4'st (L)
ARBITRO Jaanovits (Estonia) ASSISTENTI Härsing e Stolts (Estonia)
NOTE Rigore parato da Renzetti (L) a Redmond (F) Espulsi El Harmouz (F) al 38'st per somma diammonizioni Ammoniti Ruggeri, Napolitano, Sanderra, Zechiel, Giersthove Angoli 8-2 Fuorigioco 2-1 Rec 2'pt, 4'st
L'estasi generale, l'apoteosi più totale, perchè anche un punto può esser festeggiato come una vittoria. Bisogna vedere l'avversario, il più forte in questo caso, il proprio coraggio, la voglia di affrontare così le difficoltà. Questa Lazio non vuole proprio smettere di regalare emozioni, e dopo un avvio di campionato stupendo, piazza anche la super prestazione in quel di Rotterdam, imponendo il pari al Feyenoord e tenendosi così incredibilmente aperte le chance di qualificazione. Le gemme di Sanderra cominciano ad esser davvero tante, forse questa è quella che brilla più di tutte.
Il fascino della competizione richiama il grande pubblico, poco importa che questa sia la figlia giovane della Coppa dalle grandi orecchie. Poi quando giocano i più forti, o quanto meno una delle favorite del torneo, la partita è in grado sempre di calamitare l'interesse di diversi appassionati, tra addetti ai lavori e semplici tifosi. Le duemila presenze dello Sportcomplex Varkenoord accolgono calorosamente il ritorno della magia europa, in cui Feyenoord e Lazio si sfidano per confermare il proprio status da un lato, mostrando il coraggio che nulla teme dall'alto. I biancorossi sono un'autentica corazzata, tanto da spingere forte sull'acceleratore, sebbene le Aquile non arretrino, aspettando l'avversario ma nel pieno rispetto del proprio piano, conquistando anche diversi metri. Archiviato il tiro di Slory difatti, gli ospiti cominciano ad allungare la presa sul volante. Dutu dietro non fa passare neanche un filo d'aria, Ruggeri manco a dirlo, mentre davanti D'Agostini lavora ogni sfera da manuale. Man mano il baricentro si alza, di occasioni nitide non ce ne sono, anche se l'atteggiamento è quello giusto. L'undici di Van Persie fiuta la complessità, ingrana le marce giuste, cominciando a far vedere la pasta della grande squadra. Prima Zechiel piazza sul fondo un tiro dal limite, Sauer invece non inquadra lo specchio, sparando alto dopo aver mandato a vuoto un avversario. I biancocesti comunque non soffrono troppo, ma ci stanno ampiamente in un contesto del genere, tirando fuori gli artigli. Al 29' un passaggio soft di Bordon fa correre Slory, il 7 sgasa bene, sul suo tiro Renzetti è attento, anche se la ribattuta di Zechiel incrocia la mano di un incolpevole Dutu, costringendo il direttore di gara ad indicare comunque il dischetto. Qui tutti attendono l'esecuzione, ma Redmond si fa ipnotizzare da uno straordinario Renzetti, che ci mette i guantoni e tiene i suoi sulla parità. L'episodio può esser la sliding door della partita, l'urlo del portiere carica i romani, ancora più in fiducia, mettendo paura ai neerlandesi. Dalle palle alte arrivano sempre i maggiori pericoli, come dopo la mezz'ora, quando Ka respinge lo stacco di Zazza, ma sul seguito deve pregare. Saná disegna un gran cross in area, Dutu non ha rivali nell'elevazione, stacca con i tempi giusti, sfiorando il palo. Il vento ora soffia principalmente in una direzione, anche se gli episodi nel calcio fanno la differenza. Proprio dalla via aerea arriva il vantaggio del Feyenoord, che ribalta la situazione. La traiettoria del corner viene letta un po' male dalla retroguardia, Renzetti non esce, con Giersthove che deve solo spingere in rete il gol che apre le danze. Il colpo incassato è dei più duri per una Lazio veramente positiva fin lì, rischiando di capitolare. Il gong della frazione potrebbe portare verdetti ancor peggiori alle Aquile, ma Renzetti abbassa ancora la saracinesca, mentre Zazza salva di testa i suoi dal raddoppio, alzando sopra la traversa la botta di Sliti.
Devi stare attento però, perchè se il rivale non lo metti ko, lui esce con più coraggio dalla tana. I biancocelesti nella ripresa iniziano fortissimo, prendendo la dimora fissa nella metà campo biancorossa. Napolitano e Yordanov in mezzo alle linee danno tanto fastidio, ma come nel primo tempo, non si arriva mai a calciare in maniera pulita. La verve è quella corretta, anche se ancora una volta il gruppo di Rotterdam sa esser spietato. Candelaria indirizza il suo piede verso il secondo palo, a Slory viene lasciato troppo spazio per stoppare e dosare alla perfezione un mancino che scocca una freccia infuocata su cui Renzetti non riesce a giungere, con la rete gonfiata. Adesso la contesa sembra esser molto vicina alla cassaforte, considerando come i nord europei gestiscano in tranquillità, sfiorando un tris impedito solo dal grande volo du Renzetti a stroncare la gioia di Van Der Heijden. Anche qui però, il calcio dimostra tutta la sue essenza, la sua bellezza, figlia in questo caso del carattere capitolino. Saná comincia a infiammare la fascia, le sue scorribande sono un problema per Read, facendo abbassare la linea avversaria. Proprio dagli sviluppi di una palla messa in mezzo, Serra raccoglie a dovere, pesca Napolitano sul secondo palo che schiaccia di testa, infilando l'angolino per un Ka rimasto immobile. Ora i romani spingono davvero, ci credono, ma soprattutto meriterebbero assolutamente il pari. Lo spirito è da applausi, proseguendo nella loro spinta. Lo scenario varia all'improvviso, spaventando i ragazzi di Van Persie, ora smarriti in mezzo al campo, perdendo le distanze tra i reparti. La Lazio capisce il momento, si fa trovare pronta in ogni punto d'incontro, scodellando più volte cross insidiosi in area di rigore. I biancorossi son costretti ad arretrare, sbattendo al contempo su un Ruggeri stupendo nel salvare un'uscita a vuoto di Renzetti, respingendo all'altezza delal linea il bel tiro a giro di Sauer. Gli ultimi minuti sono da vivere in apnea totale, accesi ancor di più dal secondo giallo rifilato a El Harmounz, che dà maggiore enfasi ai ragazzi di Sanderra. La spinta non termina, ma al contrario si sta fissi nella trequarti biancorossa, nella speranza di pescare il varco giusto. Il bagliore di una luce magica è ben visibile ora negli occhi delle Aquile, che continuano a premere, fino a gioire totalmente. Una punzione battuta corta innesca il mancino pregiato di Marini. L'ex Inter desposita in area un invito perfetto, la difesa di casa legge malissimo, lasciando spazio in area. I biancocelesti si avventano sulla sfera, fino a quando Bordon non piazza la zampata, anticipando l'uscita di Ka e facendo esplodere la panchina. Il recupero è al cardiopalma, le Aquile devono difendere, provando comunque con quest'euforia a risalire il campo, senza trovare il blitz decisivo. I ragazzi di Sanderra chiudono attaccando, l'atteggiamento è stupendo, e anche se il successo non arriva la soddisfazione può essere massima, perchè ancora una volta questa Lazio è stata straordinaria. Il limite è solo il cielo, e le emozioni non sembrano finire.
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