Uefa Youth League

Lazio: il coraggio non basta. Groen lancia il Feyenoord ed elimina le Aquile

Federico Meuti

Uefa Youth League, 4ª giornata. Girone E, Lazio-Feyenoord 1-3

LAZIO Renzetti, Bedini (27'st Zazza), Dutu, Ruggeri, Bordon, Nazzaro (27'st Sardo), Napolitano (41'st Serra), Yordanov (41'st Bigotti), D'Agostini (19'st Sulejmani), Saná Fernandes PANCHINA Magro, Petta ALLENATORE Sanderra

FEYENOORD Ka, Read, Giersthove, Sebbar, Plug, Redmoond, Zechiel, Kraaijeveld, Sliti (38'st Ouarghi), Groen (30'st Rust), Sauer PANCHINA Haksteeg, Otte, Arnaud, Sneijer, Moses ALLENATORE Van Persie

MARCATORI Sliti 10'pt (F), Bordon 25'pt (L), Groen 21'st (F), Rust 48'st (F)

ARBITRO Nogueira (Portogallo) ASSISTENTI Marques e Pereira (Portogallo)

NOTE Ammoniti Milani, Saná Fernandes, Plug, Sardo Angoli 2-7 Fuorigioco 0-1 Rec 5'st

Probabilmente il viaggio europeo dei biancocelesti finisce qui, nonostante ci siano ancora due gare da giocare, il gruppo di Sanderra deve sperare in una non vittoria dell'Atletico Madrid nel pomeriggio con il Celtic, per tenere vive le speranze. Al Fersini però l'atteggiamento delle Aquile è quello della grande squadra, quello a cui ci ha abituato in questo avvio. Poco conta il risultato, ma la crescita, sotto il piano mentale, si vede sempre di più, e si continuerà a vedere in campionato. 

E'sempre festa brasiliana

Di nuovo pronti all'impossibile, contro un'avversaria dallo spessore elevatissimo, nonostante non ci siano più corti d'appello disponibili. Se vuole passare la Lazio deve vincere, altrimenti le combinazioni del girone rischiano di rivelarsi troppo complicate. I biancoceleste fin qui però son stati quasi encomiabili sotto il piano dell'atteggiamento, facendo vedere cose importanti in ogni sfida, senza mai sentire troppo la pressione del contesto. Al Fersini torna il super Feyenoord, primo in classifica e voglioso di ribadire il suo status dopo il pari dell'andata. La truppa biancorossa mette subito le cose in chiaro durante l'avvio, alzando il suo baricentro grazie alle solite doti innate di palleggio. Il fortino delle Aquile però è difficile da scassinare, e la retroguardia scherma ogni tiro giunto dalle parti di Renzetti. A forza di avanzare sulla lunga i varchi si aprono, e i neerlandesi si avvicinano. Nei pressi del decimo minuto gli ospiti escono alla grandissima, Kraaijeveld sgasa a dovere a centrocampo, piazzando il break che permette ai suoi di andare in sovranumero. La sfera arriva a Sliti, che forse rallenta un po' la manovra, sterza verso il centro per poi disegnare un arcobalento lento, ma bellissimo, che vola a gonfiare l'incrocio dei pali, sbloccando il punteggio. Nonostante la squadra di Van Persie imponga il suo marchio dopo lo start, la contesa rimane aperta e viva, soprattutto per lo spirito dei capitolini, sempre attenti nel fiutare i giusti pertugi in cui far male. Su questo Napolitano potrebbe tenere una cattedra, tanto da aggirare a dovere il suo mercatore a centrocampo, scegliendo la pista giusta. Il diez lancia nel corridoio D'Agostini, beffando il movimento in anticipo della difesa. La palla scorre bene, l'attaccante forse non si fida troppo del suo piede, e al posto di tentare uno scavetto, sceglie la conclusione ad incrociare che una deviazione però sporca in corner di qualche spanna. Lo squillo comunque è un avvertimento chiaro, tanto che dalla bandierina Saná dosa un invito stupendo. Ka legge malissimo la traiettoria, Bordon prende l'ascensore e di testa gonfia ancora la rete contro i biancorossi dopo la gara di Rotterdam. L'episodio spariglia le carte, ed infiamma una gara un po' bagnata fin qui dalla pioggia costante. Il pressing si fa più forte, e le occasioni aumentano. Su un errore in disimpegno dei rivali, i romani possono attaccare in superiorità. Yordanov mette nel mirino la porta, calciando in maniera strozzata però dal limite dell'area. La risposta ospite arriva subito però, riprendendo a macinare gioco dalla trequarti in avanti, e al 32' serve un immenso Ruggeri a salvare quasi sulla linea il tentativo di Kraaijeveld. In questa fase la partita si lascia totalmente guardare, visti i continui capovolgimenti di fronte, le chance che sfumano per poco. Sanderra fa alzare la difesa, i biancocelesti sulle seconde palle sono padroni, come fa vedere Nazzaro al 37', quando in scivolata recupera bene, poi un rimpallo lo favorisce, anche se il suo destro non trova lo specchio. Sebbene i ritmi non siano stellari ma neanche frenetici, il finale della frazione si chiude come un grande primo atto teatrale, lasciando tanta attesa sulla ripresa. Difatti Sliti a destra è un pericolo continuo, scodellando in area un cross al bacio per lo stacco a colpo sicuro di Redmoond, anche se Renzetti gli dice nuovamente di no - dopo il rigore parato a Rotterdam - calando il super intervento. La reazione dei padroni di casa è immediata, visto che Saná chiude bene al limite, potendo ripartire subito verso lo specchio di Ka. Il lusitano accende il motore, si ferma, e poi s'inventa una palla magica verso D'Agostini. Sebbar la sporca lievemente, inducendo l'attaccante a dover sportarsi leggermente, tentando un destro che sfila ancora di poco a lato dal bersaglio grosso. 

Occasioni e rimpianti

Il racconto appassionante dei 45' iniziali, lascia spazio ad una ripresa viva, in cui ogni pallone non può esser lasciato al caso. Magari l'equilibrio tattico si perde, anche se con più spazi le squadre si rendono pericolose subito. La guida dei neerlandesi è sempre Sliti, funambolo lì a destra, dimostrando una vera spina nel fianco. Il raso terra dell'esterno termina a lato, mentre dall'altra parte D'Agostini prova a giare verso la porta una palla complessa che Ka blocca. Le fiammate però sono meno frequenti, e come in precedenza serve una sliding door a cambiare la narrativa. Al 21' i baincorossi deliziano l'intero Fersini. Redmoond fa sprintare bene a sinistra Sauer, il numero undici mette al centro un pallone perfetto su cui Groen ci mette la zampata decisiva, riscattando una gara in chiaro scuro. Il vantaggio ritrovato però sveglia completamente la squadra di Sanderra, ora propositiva e più pronta nei duelli. Le Aquile controllano completamente le redini del gioco, mettendo seria paura all'undici di Van Persie. Su una palla contesa in area di rigore, Ruggeri cerca di pungere con il sinistro. La difesa salva il risultato sulla linea, la sfera però rimane lì, Napolitano è appostato, ma clamorosamente da due passi non riesce a bucare la rete, facendo svanire il pari. I rimpianti però possono solo che crescere con il proseguire dei minuti. Saná sceglie di calciare lui una punizione invitante al posto di Bordon, anche se la sua traiettoria non inquadra lo specchio. La spinta ora è veramente forte, e arriva da ambo i lati. A sinistra Napolitano viene innescato alla perfezione, il diez si muove bene, servendo al centro un cioccolatino che il neo entrato Sardo non scarta, aprendo troppo il piatto dentro l'area piccola e spedendo fuori. Nel finale i romani ci provano in ogni modo, si scoprono un po', con la voglia di provare a pareggiare, anche se allo scadere Rust ruba il possesso a Saná. L'attaccante si sistema la sfera e apre il compasso in maniera straordinaria, battendo Renzetti per il tris bellissimo e definitivo. 

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