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Voglia di riscatto, ma anche necessità. Per il Frosinone questo è l'ultimo appello
Se nella passata stagione il Frosinone era stata senza ombra di dubbio la realtà rivoluzione del campionato Primavera, le cose ad oggi sono cambiate, e senza ombra di dubbio in peggio. La squadra allenata da Gregucci ha infatti finora raccolto soltanto un punto in dieci partite, riuscendo solamente nove volte a bucare la porta avversaria, rispetto alle 26 invece in cui è stata la propria porta ad esser violata. Numeri da horror, che hanno sì compromesso alcuni obiettivi potenziale della stagione, ma mantenere la categoria è ancora possibile. I leoncini sono ancora alla ricerca del primo successo, sfumato nei finali delle gare contro Lecce e Torino. Questo sabato al “Città dello Sport” di Ferentino arriva la Lazio di Sanderra, che sta viaggiando come un Frecciarossa verso lo vetta, inseguendo Milan e Inter. Avversario sbagliato al momento sbagliato, ma i giallazzurri hanno già dato filo da torcere ai biancocelesti, nella gara di Coppa Italia – disputatasi proprio a Ferentino – visto che furono necessari i calci di rigore per decretare la vittoria capitolina. Ai padroni di casa serve comunque una scossa per iniziare a risalire la classifica, ma soprattutto per migliorare quest’avvio di campionato sotto l’aspetto psicologico e vincere contro una big potrebbe essere proprio la medicina migliore.
Capacità di soffrire
Tra chi ha terminato la propria esperienza con il campionato Primavera, e chi è stato ceduto in prestito per accumulare esperienza nei campionati di Serie C e D, quella del Frosinone è una rosa completamente rivoluzionata. Si potrebbe spiegare soltanto così il pessimo avvio, da parte di ragazzi con ottime qualità. Nonostante le numerose sconfitte però, finora in campo non è mai mancata la grinta e la capacità di soffrire contro squadre più forti, correndo il doppio, se necessario. Quella contro la Lazio è stata proprio una delle migliori uscite finora, e Gregucci potrebbe ripetere lo stesso piano tattico. Baricentro basso, pressing asfissiante sul portatore di palla e ricerca oculata del contropiede giusto per provare a colpire, anche perché ai biancocelesti le pedine per far male non mancano, soprattutto quando si aprono gli spazi. Davanti infatti ci sarà un Saná Fernandes in stato di grazia, coadiuvato bene dall’istinto da predatore di Gonzalez, ma in generale dall’assetto di una Lazio quadrata come poche altre compagini nel Paese. Servirà quindi la prestazione perfetta, per iscriversi ufficialmente al campionato Primavera.