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Il grande calcio è qui. I sogni della Lazio sfidano il blasone del Diavolo

Federico Meuti

Poche sfide hanno richiamato così tanto le attenzioni come quella del prossimo sabato. Poche altre volte la possibilità di sognare è stata talmente ghiotta da far pensare che ogni limite fosse superabile. Quando però il tuo atteggiamento in campo è questo, non c’è molto da temere, perché anche una sconfitta può diventare un attestato della tua bravura, se lo spirito è quello giusto. La Lazio fino a questo momento non ha sbagliato un colpo, probabilmente rallentando solo sabato scorso sul campo del Frosinone, dove l’1-1 maturato al termine dei novanta minuti stava sicuramente più stretto ai leoncini. La settimana non è stata ideale, dato il ko maturato in Youth League per mano del Celtic, anche se il passato è passato.

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Per il resto però non c’è nulla di cui lamentarsi, visto che i biancocelesti, da sorpresa generale, sono diventati una certezza della categoria, con l’ambizione di affermarsi tra le big. Quale occasione migliore allora di uno scontro diretto che vale il secondo posto in classifica, e magari – qualora i risultati girino ancora tutti a dovere- raggiungere proprio il primato, di cui l’Inter dispone. Non sarà facile, considerando come domani a Formello si presenti una squadra formidabile, a nome Milan. Il Diavolo va preso per le corna, anche se qui appaiono veramente scintillanti, vista la classe ridivisa nei vari reparti dei rossoneri, tra cui un Camarda che ha già assaporato addirittura la Serie A, su cui bisognerà capire se sarà a disposizione di Abate o Pioli. I profili da tener d’occhio comunque sono tantissimi, da Magni a Sia (classe 2006), arrivando allo ’07 Liberali. Insomma, un gruppo che sta dominando il presente, ma che profuma tantissimo di futuro. Ogni cosa però può esser arginata, e il 2-4 subito dai meneghini per mano del Cagliari nell’ultimo turno ne è la prova.

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Di fronte tra l’altro dovranno constatare il volo regale di un’Aquila che non vuole saperne di abbandonare le posizioni nobili del girone. Gran parte della sfida si potrebbe decidere sulla corsia mancina, quella dove Saná Fernandes e Milani offrono le loro scorribande, contro un Magni però che in applicazione difensiva ha pochi eguali nel Paese. Dal lato capitolino però, superare quest’esame vorrebbe dire tantissimo, prenotandosi un posto al tavolo delle grandi. Soprattutto adesso che manca qualche tassello nello scacchiere ben curato di Sanderra, la coesione del gruppo verrà fuori, per compiere un'altra, l'ennesima impresa. In un weekend immenso per bellezza, dove la faida eterna tra la Capitale e Milano si accende come non mai, visto anche il confronto tra Inter e Roma. Tutto è apparecchiato, il grande calcio farà il resto.

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