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Primavera 1
Agonismo, nervosismo, scintille dal primo all'ultimo minuto, ma dopo il triplice fischio l'abbraccio (e non solo) tra i due capitani non è passato inosservato
29 Maggio 2024
Ruggeri e Cherubini (Foto ©Mirna De Cesaris)
No, Roma-Lazio non sarà mai una partita come le altre. Due modi diversi di intendere il calcio e un po' anche la vita di tutti i giorni. Il derby di ieri sera ha regalato uno spettacolo incredibile che ha riportato la Capitale al centro del calcio giovanile italiano. Per buona pace delle milanesi. Uno spettacolo ricco di agonismo, intensità, giocate da campioni, gol da cineteca e anche qualche scintilla. Anzi, più di qualche scintilla. Nei primi minuti di gioco e ovviamente poco prima del triplice fischio non sono mancate pernacchie & Co., ma d'altronde il bello del calcio - fin quando si resta nei limiti - è anche questo. Con l'asticella del limite che, nel derby della Capitale, si alza sempre un po'. Fa parte del modo di vivere questa stracittadina, indipendentemente da chi c'è in campo, dalle categorie, dagli interpreti. Quando la Lupa si specchia con l'Aquila si accende qualcosa di diverso. Ieri Roma e Lazio lo hanno confermato ancora una volta, in più con una posta in palio altissima, l'accesso alla finale Scudetto. Negli ultimi scampoli di gara, dopo qualche rinnovata scintilla, il clima è stato più che mai disteso, ma il momento davvero magico è arrivato a oltre mezz'ora dalla fine del derby.
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Fabio Ruggeri, intrattenuto nelle interviste post gara (a proposito, ma quanto è maturo questo ragazzo?!) è stato raggiunto dall'altro capitano, Luigi Cherubini, per scambiarsi le maglie. E l'attesa, tra le altre cose, non è passata inosservata all'attaccante romanista che col suo fare sempre simpatico e da para...vento ha sottolineato: "T'ho aspettato mezz'ora pe' sta maglietta". Insomma, il siparietto la dice lunga sul derby della Capitale, che vive di tensioni e qualche sassolino da volersi togliere il prima possibile, ma anche sull'intelligenza di capire che, alla fine, si vive tutti nella stessa città. E il discorso nel settore giovanile prende ancor più forma. Insomma, è stato tutto bello, tutto magicamente bellissimo.
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