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Primavera 1
I giallorossi sprecano nel primo tempo e spariscono nel secondo, almeno fino a quando le sostituzioni non hanno cambiato il volto della lupa
31 Maggio 2024
L'esultanza del Sassuolo dopo il gol di Falasca (Foto ©Mirna De Cesaris)
Superato lo scoglio Lazio in semifinale, la Roma sembrava davvero vicina a riportare lo Scudetto nella Capitale dopo ben 8 anni. E invece al Viola Park il Sassuolo si esalta, trascinato dall'ex di giornata Falasca, e assesta un altro tris dopo quello rifilato all'Inter.
Primo tempo che vive di fiammate, inizialmente tutte giallorosse. La prima chance è sprecata da Joao Costa su assist di Pisilli, col numero 8 che insieme a Pagano si rivela poi uno dei più ispirati, ma solo nel primo tempo. Arriva proprio sul destro di Pagano l'occasione più ghiotta per i ragazzi di Guidi, ma Theiner si supera e con i piedi nega il vantaggio. Sul finale di gara, dopo una lunga fase di nulla da parte di entrambe, in fase di impostazione Keramitsis litiga malamente col pallone, Knezovic soffia il possesso e appoggia per Russo, ma il 9 colpisce male da posizione invitante. La ripresa si apre con gli stessi ventidue, ma nella formazione di Bigica c'è un ex, l'unico della gara, dal dente piuttosto avvelenato.
Finale Scudetto, occhio all'ex dal dente avvelenato: Matteo Falasca è pronto
Dopo una lunga militanza nel vivaio romanista, il terzino sinistro affronterà il suo passato nella gara più importante della stagione
Angolo da destra, Marin smanaccia e il pallone vola verso fuori area l'area di rigore dove c'è il 37. Coordinazione impeccabile, tanto quasi il mancino che impatta la sfera, palla che passa in mezzo a un paio di gambe e si infila vicino al palo. Matteo Falasca, 1-0 Sassuolo.
La Roma sbanda forte, non reagisce e incassa presto il raddoppio. Pennellata di Knezovic dalla bandierina e stacco imperioso di Cinquegrano, Marin va a un passo dal miracolo toccandola sulla traversa ma non basta. Festa ancora neroverde. Ed è di nuovo festa Sassuolo sul tentativo di dribbling di Oliveras al limite dell'area, palla persa e Russo fulmina Marin. Guidi corre ai ripari con un triplo cambio, ridisegnando una squadra che - col senno del poi - poteva e forse doveva essere quella titolare.
Gli effetti si vedono subito, con una Roma che finalmente combatte e che fa vedere cose interessanti anche sul piano tecnico-tattico. Trivela di Cherubini per il taglio perfetto di Mannini sul secondo palo, il 2006 calcia a botta sicura ma Theiner veste i panni del supereroe scacciando via il pallone dalla linea con la mano di richiamo. Altra chance Roma, di nuovo dalla destra: stavolta il taglio di Mannini è funzionale per creare lo spazio in favore di D’Alessio, Keramitsis serve il 19 con i giri giusti, palla in mezzo ma Graziani viene murato. Porta stregata: stessa manovra sulla destra, D'Alessio serve a Levak un rigore in movimento ma il centrocampista calcia troppo centrale per superare un eccellente Theiner. Gli ultimi squilli sono un destro di Pagano da fuori che del gol dà solo l'illusione, lo stesso per Graziani. La realtà, invece, è che il Sassuolo è Campione d'Italia. E se ne va pure in Youth League. Roma, che tonfo.
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