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Un venerdì da Top: i migliori della stagione in Primavera 1

Blocco Lazio con Datu, Sardo e Sanà Fernandes. Marin in porta, Bigica guida

12 Luglio 2024

Un mercoledì da Top: i migliori della stagione in Primavera 1

Sardo ©De Cesaris

Triplice fischio sulla stagione: tre come i gol che il Sassuolo Campione d'Italia ha rifilato alla Roma nella finalissima Scudetto del Viola Park. Partiamo proprio da qui e in particolare dal direttore d'orchestra per eccellenza, il tecnico neroverde Emiliano Bigica, che prima ha conquistato i playoff non senza fatica, ma che poi ha assestato una serie di colpi clamorosi, per ultimi i due tris prima all'Inter e poi alla stessa Roma quando il pallone pesava di più. Ci perdonerà mister Sanderra, che similmente ha fatto qualcosa di quasi miracoloso con la sua Lazio, ma il percorso tricolore di Emiliano Bigica andava premiato, considerando oltre tutto che anche il Sassuolo non era una squadra favorita ai nastri di partenza della stagione.

Le consuete certezze A custodire i pali della nostra formazione ideale non può che esserci Renato Marin portiere italo-brasiliano della Roma che ha sfoggiato una serie di prestazioni davvero importanti, anche in finale nonostante i tre gol subiti. Le ripetute chiamate della Nazionale non sono arrivate certamente per caso, così come la consapevolezza di essere uno dei migliori portieri della sua annata. Un po' come uno dei grandi esclusi, Tommaso Martinelli della Fiorentina. A proposito di 2006 (e 2007), le due fasce sono "strisciate". Sulla destra Filippo Pagnucco, stantuffo della Juventus, e sulla corsia mancina spazio al secondo più giovane della nostra Top 11 (il primo potete già immaginarlo...), Matteo Cocchi, esterno mancino dai polmoni d'acciaio, a rappresentare un patrimonio inestimabile per il nostro Paese e in particolar modo per l'Inter. Coppia difensiva "esperta", composta dal laziale Matteo Dutu e dall'altro classe 2005, Jan Carlo Simic, ormai già noto anche al calcio dei grandi.

I soliti noti e una bella novità A centrocampo un altro talento rossonero, anche lui 2005, Kevin Zeroli, scelto in particolar modo per il cammino in Youth League, dove ha messo a segno 4 gol e 1 assist nelle 9 gare complessive. A completare il trittico di centrocampo Aaron Ciammaglichella del Torino, presente nella nostra Top 11 sin dall'Under 15. E poi una new entry, che questo posto se lo è preso con merito, per usare un eufemismo. Jacopo Sardo, che negli ultimi mesi ha pian piano scalato le gerarchie di qualsiasi cosa: della stessa Lazio, tanto da diventarne un punto fermo, della Nazionale e in generale in una ipotetica classifica dei migliori giovani dello Stivale.

Chi li ferma? Mamma mia! Basterebbe forse già questo per commentare un trio da sogno di questa portata. Alphadjo Cissè dell'Hellas Verona e Sanà Fernandes della Lazio - entrambi nati nel 2006 - ad infuocare le due corsie esterne. Il primo ha messo a segno la bellezza di 16 gol da seconda punta, svariando tra il centro e la fascia mancina. Un talento di quelli clamorosi, che ha fatto e farà sempre di più le fortune del club scaligero. Dall'altra parte il funambolo biancoceleste, che ha segnato molto meno rispetto al collega (7 centri in totale tra campionato e Youth League) ma che ha vestito i panni dell'assistman in ben 11 occasioni, portando dunque nelle casse biancocelesti un bottino di quasi venti marcature. Il talento che lo ha baciato è di quelli importanti, ma deve rimanere con i piedi per terra. Se sarà così, Sanà Fernandes potrà allora davvero volare. A completare il tridente quello che viene semplicemente il futuro del calcio italiano, quel Francesco Camarda che ha guidato l'attacco del Milan e della Nazionale Under 17 campione d'Europa.

I grandi esclusi Come sempre, il criterio di scelta nelle giovanili varia a seconda di alcuni "paletti". Alcuni giocano da sotto età - vedi Cocchi e Camarda - altri fanno da spola tra Primavera e Under 18 (e chi anche verso l'Under 23), altri ancora non sono stati considerati in quanto fuoriquota. Si pensi ai bomber Corona, Russo e Vlahovic, oppure a Luigi Cherubini della Roma e tanti altri. Non solo attaccanti, ma anche difensori del calibro di Dellavalle del Torino (che, tra le altre cose, segna quasi come un attaccante), oppure a Cinquegrano, uno dei migliori della finale Scudetto.

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