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Speciale derby!

Amarcord derby, l'ex Vasco: "Mi caricavo con i video di De Rossi"

Il capitano della Primavera giallorossa2015-2016: "Il derby si gioca con la testa. Voglio ringraziare Bruno Conti, una persona speciale per me"

15 Settembre 2024

Lorenzo Vasco

Lorenzo Vasco (Foto ©Laura Del Gobbo)

Chiedete ad ogni bambino nato nella Capitale, tifoso romanista e amante del calcio qual è il suo sogno. La risposta, al 99%, è scontata: diventare il capitano della Roma. Una fascia prestigiosa che solamente pochi fortunati possono portare al braccio, tra questi spunta il nome di Lorenzo Vasco. Centrocampista classe '97, capitano della Roma Primavera nell'annata 2015-2016. Tra le tante emozioni che si possono vivere con la fascia di capitano al braccio c'è quella di giocare il derby contro la Lazio, diversi quelli disputati da Vasco in campo: "I ricordi dei derby primavera sono sempre molto emozionanti - dice l'ex centrocampista - È la partita più bella da giocare quando sei alla Roma".

L'uomo derby

Lunedì i ragazzi di Sanderra e Falsini dovranno affrontare una battaglia vera e propria. Per vincere non esiste alcun segreto: "Secondo il mio parere non c'è alcuna chiave per vincere una sfida del genere. I derby si giocano tanto con la testa, devi essere forte a rimanere concentrato fino al 90' cercando di sfruttare tutte le opportunità che ti capitano dando l’anima per la tua maglia". Siamo nel pieno della vigilia e, come conferma Vasco, nei giorni antecedenti al derby: "C'è una atmosfera particolare, anche un pizzico di nervosismo. Questa è la partita che non vuoi mai perdere, faresti qualsiasi cosa per vincere". Poi il retroscena sul suo comportamento nei pre-partita: "Non avevo nessun rito in particolare, l’unica cosa che facevo prima delle gare era quello di vedere i video di Daniele de Rossi: il mio idolo!". Tra i tanti giocati, c'è un derby in particolare che Vasco ricorda volentieri: "Il derby più bello che ho vissuto non è stato vinto, finì in parità, 1-1 a Formello. Lì trovai il gol del vantaggio, poi siamo stati ripresi al 90' ma, tengo a precisare, che siamo rimasti in inferiorità numerica dal 15' del primo tempo. In quella partita capimmo che eravamo veramente forti". 

"Grazie Roma"

Dieci lunghi anni. Per Lorenzo Vasco l'avventura alla Roma è stata indimenticabile: "Mi porto tante belle cose, mi ha fatto crescere sotto tutti i punti di vista sia a livello calcistico ma soprattutto a livello umano". Dall'Under 14 fino alla Primavera, con il percorso chiuso nel migliore dei modi con lo Scudetto vinto da Capitano. Nel mentre, tante le figure professionali incontrate nel percorso di Vasco: "Da tutti gli allenatori che ho avuto nella Roma ho cercato di sfruttare i consigli che mi sono stati dati e posso dire che ho avuto grandissimi tecnici come Rosa, Baroni, Rubinacci, Coppitelli, Muzzi, De Rossi. Tutti quanti hanno portato in me un miglioramento e ognuno di loro mi ha lasciato tanti ricordi belli che ritrovo in campo ancora oggi ma fammi fare un ringraziamento speciale". Prego: "Una persona in particolare che devo ringraziare è colui che che mi ha scelto e mi ha sempre supportato, ovvero Bruno Conti, una persona eccezionale che ancora oggi vedo spesso e posso dire che persone come lui nel mondo del calcio non ce ne sono!". 

Il sogno nel cassetto 

Chiuso il capitolo Roma, per Vasco ci sono state diverse esperienze tra i professionisti, oggi è nei dilettanti e veste la maglia dell'Atletico Lodigiani: "Il nostro primo obiettivo è quello di fare bene e crescere nel tempo sia sul campo che a livello societario, premesso che oggi la società non ci fa mancare nulla. Io ho sempre avuto questo pensiero che se si fa bene a livello collettivo vuol dire che si è fatto bene anche a livello singolare perché è il gruppo che ti fa raggiungere gli obiettivi. Essendo una società nuova composta da ragazzi giovani il nostro intento è quello di arrivare alla salvezza il prima possibile, poi si vedrà". La chiacchierata si chiude con Vasco che ci rivela il suo sogno nel cassetto: "Il mio desiderio è che mio figlio diventi un giocatore e tifoso della Roma. Magari facendo qualcosa in più del papà". 

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