Primavera 1

Lazio, a Udine un tris per nulla scontato: la mano è sempre la stessa...

Sì, quella friulana non è certamente un'armata imbattibile, ma nel momento del bisogno ci ha pensato ancora Stefano Sanderra a correggere il tiro

Dopo il ko nel derby del 16 settembre, in cui già lì la Lazio sembrava quasi irriconoscibile, i due pareggi contro Monza e Genoa avevano fatto suonare ulteriori allarmi. In casa dell'Udinese non si poteva certamente sbagliare, eppure nei primi 45' la compagine friulana si è dimostrata dura da battere. I bianconeri, ultimi con i tre punti conquistati prima di affrontare la Lazio, con il peggior attacco del campionato e la difesa più battuta, non era un'armata imbattibile, tutt'altro, ma le difficoltà per Munoz e compagni nel primo tempo non sono state poche. Allora, all'intervallo, ci ha pensato il solito Stefano Sanderra a correggere il tiro. Possiamo già immaginare quali saranno stato le corde toccate dal tecnico, che fa della tenuta mentale dei suoi ragazzi una delle armi principali. Non è stato solo il discorso giusto, però, a scuotere i suoi ragazzi, ma anche e soprattutto i cambi effettuati. Fuori un esterno, Ferrari, e dentro Serra per appesantire il reparto avanzato, con il 2006 che sarà determinante per tutto il secondo tempo. Dopo dieci minuti altri due cambi: fuori Pinelli e Marinaj, entrambi in difficoltà, al loro posto Nazzaro e Sulejmani. La Lazio si trasforma improvvisamente, iniziando a prendere d'assalto la porta di Malusà. Il meritato pari raggiunto grazie al gol di Munoz su torre di Bordon apre a una rimonta completata proprio dai subentrati. L'inzuccata di Sulejmani e il 3-1 di Gelli (anche lui dalla panchina) su assist del già citato Serra fissano il finale sull'1-3. Ritorno alla vittoria, tutti felici e contenti: la Lazio è ripartita e lo ha fatto ancora grazie a un tecnico che continua a inventare e reinventare, partita dopo partita. 

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