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ITALIA U20
26 Settembre 2025
Carmine Nunziata, CT Italia Under 20 (Foto ©Figc.it)
C'è un uomo che con passo discreto attraversa le Under delle Nazionali Giovanili azzurre. Carmine Nunziata, due finali consecutive da tecnico dell'Under 17 - nel 2018 in Inghilterra e nel 2019 in Irlanda -, non alza mai la voce e quando parla di calcio pesa ogni singola parola con cura. È tornato al timone della Nazionale Under 20, quella con cui nel 2023, in Argentina, aveva scritto una pagina memorabile: medaglia d'argento, il miglior risultato di sempre per gli Azzurrini. Un viaggio che sembrava un romanzo, culminato l'11 giugno, allo stadio 'Ciudad de La Plata', con quella finale persa contro l'Uruguay: 1-0. Il passivo più crudele: un gol, niente più. L'Italia vicecampione del mondo, i ragazzi sul podio e le lacrime che sanno di crescita.
Oggi, dopo un biennio con la Nazionale Under 21 e un Europeo giocato con orgoglio fino ai quarti, il destino lo rimette davanti allo stesso orizzonte. Da domani, sabato 27 settembre, a domenica 19 ottobre il Mondiale Under 20 si gioca in Cile, e Nunziata ha nuovamente in mano i destini azzurri. È la nona volta che l'Italia si affaccia a questa vetrina - 1977, 1981, 1987, 2005, 2009, 2017, 2019, 2023 e 2025 -, la quarta consecutiva. Una continuità che dice quanto il movimento, pur tra mille difficoltà, sappia restare nel cuore delle competizioni che contano.
Il debutto è fissato per domenica 28 settembre (ore 17 locali/20 italiane, diretta su Rai Sport) contro l'Australia allo stadio 'Elías Figueroa Brander' di Valparaíso, primo impegno nel Gruppo D che vede anche Argentina e Cuba. "L'Argentina la conosciamo tutti: talento e qualità - spiega il tecnico azzurro ai microfoni di Vivo Azzurro TV -. Australia e Cuba, invece, sono squadre in crescita, insidiose. Alcuni hanno già 15-20 partite di campionato nelle gambe, noi siamo all'inizio della stagione. Ma alla fine la differenza la fanno le motivazioni".
Nunziata parla sempre così: diretto, essenziale. Riconosce le difficoltà - calendari che tolgono pedine preziose - ma allo stesso tempo non fa mai un passo indietro: "Siamo qui con un'ottima squadra, con cui cercheremo di alternare due sistemi di gioco. Lo staff, invece, è quello dell'Under 19 che ha conquistato la qualificazione a questo Mondiale, a cui sono stati aggiunti Matteo Brighi e Fabrizio Ferron, che lavorano con me da diversi anni".
Poi la chiave di tutto: il gruppo. "In pochi giorni dobbiamo diventare squadra - aggiunge -. Intensità, gioco e unità di intenti: sono aspetti fondamentali per affrontare un Mondiale".
A chi gli ricorda la cavalcata argentina di due anni fa, Nunziata risponde con la serenità di chi sa cosa resta davvero: "È stata un'esperienza che ci ricorderemo per tutta la vita. L'alchimia nata fuori dal campo è stata la nostra forza". E a chi gli chiede cosa significhi per un ragazzo essere qui, il tecnico cita due nomi che già suonano familiari: Cesare Casadei, miglior calciatore e capocannoniere con 7 reti dell'ultimo Mondiale Under 20, e Sebastiano Desplanches, che non giocava tantissimo in Serie C al Trento - 10 presenze nella stagione 2022/2023 -, il quale si prese a suon di parate il titolo di miglior portiere della competizione.
Il messaggio è chiaro: la Coppa del Mondo Under 20 non è solamente un torneo. È una lente d'ingrandimento puntata sui sogni, perché ti guarda il mondo intero, e può bastare un mese per cambiare la traiettoria di una carriera.
Nunziata lo sa, lo sente, lo vive. Perché, in fondo, ogni sua avventura in azzurro è un romanzo di formazione, il cui prologo si scriverà tra due giorni (ore 17 locali/20 italiane, diretta su Rai Sport) contro i pari età australiani a Valparaíso, in Cile.
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