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Il paradosso di Sanà Fernandes: dall'Eredivisie al ritorno in Primavera

Rientrato dal prestito al Nac Breda, il talento lusitano è stato riaggregato alla rosa di Punzi

14 Ottobre 2025

Il paradosso di Sanà Fernandes: dall'Eredivisie al ritorno in Primavera

Sanà Fernandes (Foto ©De Cesaris)

Nel corso dell’ultima settimana vi abbiamo parlato dell’infortunio di Sanà Fernandes che dovrà rimanere ai box per oltre un mese a causa di un problema al collaterale del ginocchio. Un’assenza importante che rischia di condizionare i risultati della formazione allenata da Francesco Punzi, ma che soprattutto rischia di rallentare ulteriormente il percorso di crescita del talento lusitano per cui non è ancora arrivato l’esordio nella prima squadra biancoceleste.

Arrivato nell’estate del 2022 dal settore giovanile dello Sporting Lisbona, il classe 2006 portoghese ha mostrato sin da subito le sue spiccate qualità con l’aquila sul petto. Nella prima stagione, in Primavera 2, trascina la squadra di Sanderra alla promozione e l’anno successivo si conferma tra i migliori giocatori del massimo campionato giovanile totalizzando 6 gol e 10 assist tra regular season e play off scudetto. Già nell’autunno del 2023, infatti, sulle nostre colonne avevamo discusso della sua situazione, quasi paradossale, definendo "peccato capitale" il suo mancato salto di categoria, specialmente a fronte di una reale necessità dettata dalle diverse assenze nel suo ruolo. In seguito alla sconfitta in Conference League contro l’Az Alkmaar di quell’anno, il tecnico laziale Maurizio Sarri lasciò intendere di non aver mai preso realmente in considerazione il suo impiego (ma anche quelli di Valerio Crespi). "Loro hanno appena battuto il Real Madrid, noi siamo in Primavera 2, ripartiamo da qui", queste le parole con cui l’allenatore biancoceleste liquidò la domanda del giornalista relativa al portoghese ed agli altri giocatori in rampa di lancio, sottolineando come tali giovani avrebbero avuto bisogno di percorso specifico per essere gradualmente inseriti in prima squadra, percorso che evidentemente non è mai stato intrapreso o concordato con la società. La nostra critica, a dire il vero, si estese a tutto il movimento del calcio italiano, in cui la maggior parte delle squadre sembrano aver paura di dar spazio ai giovani, e da questo punto di vista, alla Lazio, mancano sicuramente programmazione e lungimiranza.

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