girone b
Il Passo Corese perde e retrocede in Prima Categoria
La Vis Subiaco si impone di misura e costringe gli avversari a salutare la Promozione
La Coresina saluta la Promozione con una sconfitta in extremis nella penultima partita interna della stagione. Sconfitta che sancisce anche matematicamente la retrocessione dei bianconeri, che tornano in Prima categoria con tre giornate d’anticipo, in virtù del contemporaneo successo del Palombara sul Torrenova, e di un -13 in classifica impossibile da recuperare. La partita del “Di Tommaso” è la sintesi di tutta la stagione: la squadra di Angelucci gioca un buon calcio, facendosi preferire sul piano del palleggio e del possesso palla, ma di fatto non tirando mai in porta. E anche il Subiaco non è che si renda così pericoloso, tanto da trasformare la gara del Comunale in un “quasi” match di fine stagione. Angelucci, che deve fare a meno degli squalificati Loreti e Filippi, manda in campo dal primo minuto sia Gara che Williams, dando le chiavi del centrocampo ai muscoli di Bouagba e la tecnica della coppia Serratore-Manna. La linea mediana impartisce i tempi, preferendo il gioco palla a terra, ma manca sempre il guizzo negli ultimi 20 metri, nonostante i buoni spunti di Sirico e Gerli. Il Subiaco imposta la gara nel più classico dei modi, e cioè aspettando la manovra dei bianconeri cercando di ripartire in contropiede. Succede poco o nulla nel primo tempo, così come nella ripresa, quando neanche i cambi di Angelucci e Ciocchetti scuotono un match piacevole ma piatto. E proprio quando la partita sembra ormai destinata allo 0-0 arriva l’episodio decisivo proprio all’ultimo dei 4 minuti di recupero concessi dall’arbitro Figliomeni: Salvatori riceve parla al limite dell’area con Moyano che gli morde alle caviglie, il numero 10 del Subiaco vince fortunosamente un rimpallo ed entra in area, il difensore argentino lo travolge, per l’arbitro non ci sono dubbi: rigore e giallo per il centrale bianconero. Dal dischetto Moselli batte Mercurio regalando al Subiaco una vittoria quasi insperata, proprio sul triplice fischio del direttore di gara.