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il caso
09 Dicembre 2016
Di Marco, Tor di Quinto (foto Del Gobbo)
Nel comunicato del CR Lazio risalente al 9 novembre, alla sezione Giudice Sportivo si leggeva della squalifica fino a maggio 2017 inflitta a Fabio Di Marco, allenatore del Tor di Quinto in Promozione, per l'acceso post gara tra la squadra di via del Baiardo e il Vilallba. I 90' si erano conclusi con la vittoria per 2-1 della compagine tiburtina, ma a far arrabbiare il mister non erano state le decisioni tecniche del direttore di gara Scarpati, bensì l'atteggiamento del fischietto di Formia, che nel suo referto avrebbe poi descritto un'aggressione verbale e fisica subita dall'allenatore. “Tutte bugie e invenzioni” aveva urlato Di Marco ai media dopo la sanzione. Ma intanto la squalifica resta e all'allenatore non è stato concesso neanche il beneficio del dubbio, così come accade sempre più spesso dopo vicende simili.
A distanza di un mese siamo voluti tornare sulla questione, interpellando il diretto interessato e alcuni addetti ai lavori che hanno incrociato la strada di Di Marco nel corso della sua trentennale carriera nel mondo del calcio laziale. “Scarpati di Formia mi ha fatto passare la voglia di proseguire, io che sono in questo ambiente da svariati decenni e che vengo stimato e rispettato su ogni campo della regione – ha ribadito il tecnico – E' vero che l'ho offeso, ma è assolutamente falso che ho provato a colpirlo. Non ho mai ribattuto per le decisioni tecniche, solo che il signore in questione ha preso in giro e minacciato tutti i miei giocatori durante la partita. L'atteggiamento degli arbitri è diventato pericoloso,bisogna regolamentare questo fatto che i fischietti elaborano referti e nessuno ha la possibilità di difendersi. Vorrei che la mia squalifica possa fornire uno spunto di riflessione a chi di dovere”.
“Il mister è una persona passionale in tutto quello che fa, anche quando si lamenta in campo durante la partita in maniera colorita, ma sempre rispettosamente. Ci metto la mano sul fuoco che non ha fatto quello di cui è stato accusato”, ha detto Valerio Nardecchia, attaccante del Real Monterotondo Scalo in Eccellenza ed ex giocatore di Di Marco. “Lo conosco da molti anni e non è mai stata una persona aggressiva, ma sempre rispettoso ed educato. Quando ho saputo della sua squalifica sono rimasto basito”, la testimonianza di Angelo Di Gennaro, che gioca anch'egli in Eccellenza con la Boreale. Sulla stessa lunghezza d'onda i commenti di Mauro Mazza, allenatore della Juniores del Trastevere, “mi sembra strano che una persona dalle indubbie qualità morali come Di Marco possa essersi comportato come descritto”, e del bomber della Valle del Tevere Matteo Federici “Con Fabio c'è rispetto reciproco, persona eccezionale e sempre disponibile con tutti”.
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