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Il caso

Poli, gli ex giocatori: "Rimborsi non pagati, il club non è serio"

Dopo l'intervista del patron prenestino Luca Brugnoli, che esortava la sua squadra a "Onorare gli impegni presi", arriva la dura replica di alcuni calciatori tesserati in passato con la società arancioamaranto.

15 Marzo 2017

Poli, gli ex giocatori: "Rimborsi non pagati, il club non è serio"

Image titleA seguito dell'articolo pubblicato sul nostro portale in data 13 marzo e dal titolo - Patron Brugnoli alla squadra: “Poli, onora gli impegni presi” - abbiamo ricevuto la posizione di alcuni giocatori tesserati in passato con la società prenestina, che riportiamo qui di seguito.


ANDREA PASQUAZI (al Poli stagione '13/'14 e '15/'16), oggi alla Cavese: “Ho sempre pensato fosse accaduto prima o poi. Era solo una questione di tempo. I ragazzi - che conosco molto bene - per quanto mi riguarda hanno resistito fin troppo a questa situazione scandalosa. Questa gente non merita di fare calcio. E’ una situazione che va avanti dall’anno scorso, quando da dicembre non abbiamo più percepito un minimo di rimborso, perché di quello si parla. Promesse su promesse mai mantenute, mentre questi fantomatici presidenti facevano i belli grazie a noi ed ai nostri risultati. Dispiace per il paese e per quelle poche persone che ci mettono cuore e passione, ma questa società - se così si può chiamare - dovrebbe essere radiata dalla Federazione”.


PAOLO MATTOGNO ('15-'16), oggi all’Atletico Olevano: “Quanto accaduto domenica a Riano rispecchia la società Poli, se così vogliamo chiamarla. I ragazzi - che conosco molto bene - sono arrivati all'esasperazione. Sono sei mesi che non ricevono quanto pattuito ad inizio anno, se sono giunti fino a questo punto c’è solo da fargli i complimenti, onore a loro. Per quanto riguarda la mia situazione personale con la "società", posso dire che non hanno rispettato gli accordi presi ad inizio anno. Vincere un campionato nel modo in cui lo abbiamo vinto un anno fa e da dicembre in poi non vedere più un rimborso è assurdo. Purtroppo società e persone così dovrebbero essere radiate dal calcio perché rovinano tutto quello che di bello c'è nel dilettantismo”.


SIMONE BARONI ('13/'14 – '15/'16), oggi alla Valle Martella: “Purtroppo fare calcio a Poli è già difficile di per sè, in più se la società non è all'altezza diventa tutto ancora più complicato. Lo scorso anno abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Un club serio ed ambizioso, se avesse voluto mantenere uno staff ed una squadra di tale livello, non avrebbe dovuto comportarsi in quella maniera. Più volte ci hanno preso in giro, promettendo a parole. Gli accordi non sono mai stati rispettati, perché serietà, sincerità, chiarezza e verità non fanno rima con l’Asd Poli Calcio. Stringere la mano, accordarsi, è stato tutto vano, nonostante i km fatti per arrivare a Poli. Non nego che già un anno fa la situazione rischiò di precipitare, ma non abbiamo mollato per la voglia d’infrangere ogni record, per noi stessi. E’ giusto che ora tutti sappiano, la società non meritava neanche un anno fa di salire sul carro dei vincitori. Per quanto mi riguarda ho deciso di dire basta, rinunciando anche alle mensilità che mi dovevano e che mi avrebbero dato con fatica solo se avessi deciso di firmare nuovamente. Mi dispiace per i miei vecchi compagni che si sono fidati e che oggi si ritrovano in una situazione anche peggiore rispetto ad un anno fa”.


MORENO BARANI ('13/'14 – '15/16), oggi al Palocco: “La società Poli si è tolta già troppe soddisfazioni, senza meritarle. Basti guardare allo scorso anno. È una società che non merita niente. Pretendono rispetto senza sapere cosa sia, per non parlare dei soldi promessi e mai dati”.


SILVIO RUBECA ('14/'15), tesserato ancora per il Poli: “Se penso a 4 mesi fa, quando la Cenerentola del girone lottava per la testa della classifica e guardo alla rovina di oggi, credo che la colpa sia tutta della società. Non ha mai mantenuto le promesse fatte, prima ritardando sempre i rimborsi, poi addirittura non pagandoci più. Se la squadra è arrivata a questo punto dopo due anni, la colpa è della dirigenza. Dopo le dimissioni di mister Vicalvi non è stato più possibile fare calcio. Lo spogliatoio si è sgretolato, tutto quello che è stato fatto di buono nel tempo si è disintegrato. Se avessero mantenuto le promesse, chissà come sarebbe finito il campionato di un collettivo magico”.


LUCA CASCIOLI ('10/'11), oggi libero da vincoli: “Brugnoli che parla di rispettare gli accordi. Non sono riuscito a non ridere. Quest’anno è l’ultimo capitolo, il più fragoroso, di una decade di bugie e accordi non rispettati. Il Presidente pensa di avere sempre ragione, invece è sempre nel torto. Fare l’imprenditore è una cosa, fare il Presidente è un’altra e lui questo non riesce a capirlo. Avevo vinto l’Eccellenza con lo Zagarolo ed ero confermato nel blocco che avrebbe fatto la Serie D. Purtroppo mi sono fatto abbindolare da promesse e corteggiamenti, un po’ per l’amore per Poli – il mio paese – un po’ per accordi sulla carta vantaggiosi. Accettai la sfida di portare il Poli in Promozione, ma già dal primo mese non ricevetti il rimborso. Mi accamparono scuse ed alibi, poi dopo tre giornate mi infortunai, per un problema ai legamenti con tempo di recupero previsto in 90 giorni . Raggiunsi un nuovo accordo per sopportare una parte di spese per le terapie. Mai rispettato, nè ho mai ricevuto una chiamata dalla dirigenza. Nel massimo della trasparenza preciso di non aver dovuto pagare per delle terapie ricevute presso la struttura Villa Luana, a seguito di uno stiramento muscolare e nulla più. Ciò che è successo a Riano è un fatto che mi aspettavo già da diverse domeniche. Con un Presidente così non si può andare avanti. Se a Poli non c’è seguito di pubblico è per questo motivo. Sono tornato in seguito a Poli, perché amo questo paese, però alla Virtus del Presidente Giagnoli. Ha mantenuto le promesse fino alla fine, quando si è reso conto che non avrebbe potuto più rispettare i suoi impegni ci ha parlato chiaramente. Questo è rispetto delle persone e del paese”.


ALESSANDRO TEMOFONTE ('12/'13 – '15/'16), oggi al Valle Martella: “Per quanto riguarda quel che è accaduto a Riano, penso fosse una cosa inevitabile. A forza di tirare la corda si spezza, se fossi stato al posto dei miei ex compagni anche io avrei fatto la stessa cosa. Hanno resistito fin troppo alle tante chiacchiere della società, che da sempre promette e mai mantiene la parola data. Dalla mia esperienza in casa Poli posso affermare che la società dal punto di vista economico non è mai stata seria, ha avuto sempre insicurezze. Chi non ha accettato di firmare in estate ha perso la possibilità di avere parte dei vecchi rimborsi. Ci vogliono uomini per fare società modello. Queste persone non meritano di fare calcio, non meritano di rappresentare un paesino che lo scorso anno ha vissuto un sogno, non meritano il rispetto di nessuno. Mi dispiace per chi ci mette il cuore e la passione, come il direttore sportivo Liberati, che per restar legato al proprio paese si è fatto pilotare da questi soggetti. Sono fiero di essere andato via in tempo e di far parte adesso di una società vera, seria e onestissima come quella del Valle Martella. Onde evitare ancora queste spiacevoli situazioni, spero che vengano presi provvedimenti per il bene del calcio dilettantistico”.

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