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Ecco l'Atletico Ladispoli: "giovani vecchi" pronti a stupire

Ieri sera il club biancorosso ha aperto la sua stagione. Il presidente Nicolini suona la carica e non le manda a dire ai suoi colleghi

Un calcio simbolo del dilettantismo, inteso nel senso più puro e divertente del termine, quello che vuole proporre l'Atletico Ladispoli. I biancorossi tirrenici sono pronti alla loro terza avventura in Promozione, cercando di migliorare quanto già fatto in un percorso di crescita che, quest'anno, ha puntato fortemente sul rinsaldare la dirigenza del club di Aurelio Nicolini. E', come logico, il presidente a tracciare le linee guida. La sua direzione è ben precisa, senza giri di parole, né per la squadra né per gli "avversari". "Quando faccio i colloqui con i ragazzi che vogliono giocare con noi e mi chiedono a quanto ammonti il rimborso, non li faccio nemmeno sedere". Questa l'idea del presidente biancorosso che puntualizza "Se vogliono venire qui e prendere uno stipendio da operaio sono fuori strada, Ci sono tanti presidenti che fanno promesse che poi vengono fisiologicamente disattese, per me questo è assurdo. Così poi assistiamo a fallimenti durante l'arco della stagione, a società che spariscono e che secondo me falsano anche il campionato, perché inzialmente tu hai un potenziale che poi viene meno. Io lavoro con un tetto massimo, poi chiaramente c'è chi fa altro, non sono d'accordo, ma non ci posso fare nulla. Il bello di questo calcio è la domenica sul campo, lì c'è tutto il divertimento: sul campo con i ragazzi. Io ho iniziato il mio percorso nel mondo del calcio con i bambini e mi emoziona tantissimi vederli giocare. Abbiamo scelto Centanni proprio per questo motivo. Una squadra di giovani che sappia divertire. I "vecchi" spesso pretendono solo soldi e a me questo non piace". 


Staff tecnico: uniti nelle idee e nelle ambizioni 

La linea comune vive anche nello staff tecnico che lavora alle spalle e con la squadra. Non si fanno voli pindarici, c'è solo voglia di far bene e di avere un forte senso di appartenza ed aggregazione. Andrea Nicolini, ds del team, illustra così la stagione passata e quella che deve iniziare "L'anno scorso abbiamo perso alcuni ragazzi per infortuni ed altri perché negli ultimi giorni di mercato hanno scelto di andare via. Come è andato via mister Graniero per una sua scelta. Gli avevamo chiesto una salvezza tranquilla e questa è arrivata. Siamo così arrivati alla scelta di Centanni. Un tecnico che fa al caso nostro, dopo tanti anni in settori giovanili importanti. La nostra richiesta è stata per lui uno stimolo a far bene. Il progetto lo ha allettato parecchio, anche perché si troverà a lavorare con un gruppo in cui il più anziano è dell'88. Il mercato al 90% è concluso, stiamo valutando un nuovo portiere. Non so se Under o meno".  Massimiliano Garau, direttore generale, prosegue "Nei programmi della società c'era quello di avere una squadra altamente competitiva. Abbiamo bisogno per fare questo dei "giovani vecchi", come mi piace definirli, per fare bella figura. Abbiamo delle idee particolari, ma non perché siamo pazzi, ma perché vogliamo mirare in alto. Dalla prossima settimana si inizia a fare sul serio, i giochi sono finiti. Derby in futuro? Ufficialmente dico di no, ma ufficiosamente rispondo che mi piacerebbe molto. Il Ladispoli è una società molto importante, noi siamo più giovani e stiamo cercando di affermarci. Quello che abbiamo messo in pratica per farlo è stato rafforzare la società; creare uno zoccolo duro come nelle grandi squadre".  Parola, infine, a chi dovrà guidare dalla panchina ogni settimana il nuovo Atletico Ladispoli Patrizio Centanni "Dopo tanti anni di settore giovanile posso dire di essere cresciuto anche io (ride ndr). Per me, che faccio questo da 33 anni, sedermi in panchina con una prima squadra o con dei giovani è la stessa cosa. Ho sempre delle grandi emozioni e motivazioni. Credo che il gruppo sia davvero di livello, ma come tutti gli anni dovrò scoprirli pian piano e conoscerli meglio. L'obiettivo che mi pongo è quello di riuscire a farli diventare squadra. Questo accadrà quanto tutti avranno la stessa determinazione agonistica, gara dopo gara. Quando la mentalità sarà quella giusta mi riterrò soddisfatto e penserò di aver fatto un buon lavoro. Poi i risultati dipendono sia da noi, ma anche da altri fattori". 



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