Calendari

Caro Comitato, stavolta li hai fatti davvero arrabbiare...

Tanti i presidenti dei club laziali che non hanno digerito la composizione dei gironi di Eccellenza e Promozione: e il famoso criterio territoriale? E su arbitri e violenza...

La festa dei calendari quest'anno mi è sembrata molto più leggera, più "light". Anche il buffet! Al confronto quella di dodici mesi fa pareva una pesantissima cerimonia di un matrimonio alla quale non avresti mai voluto essere nel giorno più caldo che tu possa ricordare. Ma almeno alla fine si mangiava. Poche parole del Presidente Cr Lazio Zarelli, seguito dall'intervento di Palanca (Presidente Cra Lazio) che, battuta a parte sulla non voglia di intervenire, ha lasciato intendere che in effetti ne avrebbe fatto volentieri a meno. E non avrebbe fatto un soldo di danno, considerato quanto dichiarato. Apro una piccola parentesi al riguardo perché davvero fatico a comprendere quali campi del calcio laziale il numero uno dei fischietti regionali abbia visitato quest'anno. Ha parlato di "clima più sereno rispetto agli anni passati" nel riferirsi al rapporto tra gli arbitri e le persone che frequentano e praticano il calcio dilettantistico. Ha testimoniato di addetti ai lavori che si arrabbiano, ovvio, ma che la cosa spesso si è risolta con "un sorriso e una pacca sulla spalla". Userei volentieri l'emoticon della faccina sbalordita... In tre anni di attività, almeno noi di Gazzetta Regionale, abbiamo assistito e denunciato violenza praticamente ogni week end. Palanca si deve essere confuso, viceversa lo fece Zarelli nel discorso di presentazione del Torneo di Grottaferrata a Maggio scorso (stagione praticamente chiusa), quando affermò che il 2016/2017 consegnava al Lazio un tristissimo primato, quello relativo al numero di aggressioni subíte dagli arbitri. Personalmente di Palanca apprezzo lo spirito, l'educazione e lo stile con i quali ricopre il suo delicato ruolo, ma al Villa d'Este di Tivoli, forse per non voler entrare in polemica, ha minimizzato una problematica che, dati alla mano (46 i direttori di gara finiti al pronto soccorso la scorsa stagione, ndr), sta assumendo sempre più i contorni della criticità. 


Tornando ai calendari, devo ammettere che, colpevolmente, non stavo dando troppo peso alle parole di Zarelli: spazio ai tradizionali auto-complimenti (ogni anno il "Pres" evidenzia i meriti del suo Comitato, come giusto che sia) per poi passare a una contorta premessa che illustrava come si era arrivati alla contorta composizione dei gironi, prima di chiudere spiegando che un numero esiguo di club forse non sarebbe stato felice. Via con le slide! Il mormorio faceva intendere abbastanza, ma in serata i social sono impazziti, con le bacheche degli stimati colleghi Andrea Dirix e Valerio Caprino prese d'assalto. I temi più scottanti: le due squadre di Pomezia divise; Vis Artena e Cynthia nel girone A; Casal Barriera, Play Eur e Montespaccato nel gruppo B; in Promozione addirittura quattro squadre di Ostia spalmate su tre gironi. Quest'anno sarà impossibile per il Cr Lazio sostenere di aver seguito il famosissimo criterio territoriale, che vale soldi, non solo spettacolo dovuto ad emozionanti partite con tifoserie numerose per i derby tra paesi vicini. Perché fare 250 chilometri per una partita, costa! Perché non poter contare su una parte di pubblico pagante, significa perdere denari, una sorta di 'lucro cessante' tanto utile al mondo giuridico per definire il cosiddetto 'danno patrimoniale'. Qui non si tratta di capire chi è stato favorito e chi invece si trova un ortaggio vicino la tasca posteriore, qui si tratta di trasparenza sul modus operandi di chi amministra e gestisce il calcio per conto delle società e delle persone che "cacciano" i soldi perché la giostra continui a girare. E non parlo solo di presidenti. Perché chi è rimborsato o stipendiato per gestire e amministrare le cose di altri, lo deve fare nell'interesse collettivo e nella massima chiarezza, non può permettersi di far come vuole e poi trovare giustificazioni o finire a giocare allo scarica barile. Il dilettantismo è bello, ma in ballo ci sono milioni di euro signori. E se la collettività, quella che i milioni li va a rimediare sul territorio offrendo i propri servizi, è incazzata nera dopo i calendari, il Comitato deve assolutamente prenderne atto e assumersi nell'immediato le proprie responsabilità, anche a costo di dover intervenire nuovamente sulla composizione dei gironi. In caso contrario sarebbe un gravissimo atto impositorio, nei confronti di chi è il vero "padrone di casa". Non si può fare? È uguale, si fa! Perché chi paga non è soddisfatto. Antico costume che inspiegabilmente oggi sembra essere desueto... Non si può comandare alla "collettività sovrana" di accettare un operato che, in questa fattispecie, è troppo discusso e discutibile e davvero poco chiaro.


Le ultime righe le dedico a chi è permaloso e si potrebbe offendere prendendola sul personale, come già successo in passato. Qui nessuno ha risentimenti nei confronti delle persone che ricoprono un ruolo nel Comitato Regionale, anche perché non li conosciamo al punto da poter avere un'opinione dal punto di vista umano. Noi facciamo informazione, fa parte del nostro lavoro ed è un dovere mettere in risalto questioni delicate e criticità, oltre ai trofei vinti, senza per questo doverci meritare appellativi inappropriati quali "carbonari" o insulti del tutto gratuiti. Chi gestisce il calcio deve obbligatoriamente accettare in serenità le opinioni discordanti, soprattutto se mosse con educazione e toni rispettosi. Quindi non attenderemo di ritrovarci in futuro con qualche limitazione alla possibilità di svolgere la nostra professione.

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