L'intervista

Francesco Grasso: pane e calcio "Ecco la mia Mistral"

Eva Ruggieri

Il giovanissimo ds del club gaetano ci racconta la sua passione per il pallone e per la città. Tutto nasce dal suo papà

Cresciuto a pane e calcio, soprattutto gaetano, con un passato da giocatore con la maglia della sua città ed un presente da dirigente nella Mistral Città di Gaeta, figlio del noto giornalista de “Il Messaggero” ed ex dirigente del Gaeta, Gianni Grasso, oltre ad essere il direttore sportivo della neo promossa al campionato di Promozione, Francesco Grasso è anche l’estremo difensore dello Sport Country Club Gaeta che milita nella serie C2 di Calcio a 5. Una passione che è transitata anche per il giornalismo essendo stato collaboratore di un famoso sito sportivo gaetano.

 “Sono sempre stato un grande appassionato di calcio - esordisce il ds gialloblù – ho giocato con la maglia del Gaeta da bambino ricoprendo vari ruoli, successivamente sono diventato prima addetto stampa della Polisportiva poi direttore generale. Sono passato poi alla Don Bosco e da 5 anni ho cominciato poi a giocare nel Calcio a 5 con lo Sport Country Club, la prima società di Calcio a 5 del comprensorio, e, due anni fa, ho ricevuto la chiamata della Mistral che mi ha dato carta bianca e la possibilità di fare il direttore sportivo che è la cosa che più mi appassiona. Di questo devo ringraziare principalmente il tecnico Giulio Esposito che mi ha voluto fortemente e che ha accompagnato questa società dalle categorie più basse fino alla Prima”. Attualmente la compagine gaetana che ha un ottimo seguito da parte della città pontina, ha maturato 10 punti nelle sette giornate di campionato di Promozione. Solo 6 nelle ultime due gare quando sulla panchina si è seduto l’ex tecnico dell’Itri, Alessandro Parisella, battendo prima la capolista Monte San Biagio ed poi il Priverno domenica scorsa. “Siamo una società seria, pulita e poi siamo una bella realtà ed una bella novità” – ha commentato - forse è questo che ha incuriosito tanti simpatizzanti e tifosi a venire a seguirci allo stadio e fuori. La società è nata nel 2010 e col tempo ha saputo mettersi in mostra e farsi conoscere in modo pulito facendo calcio per divertimento e non per scopo di lucro. Si è partiti dall’amatoriale per poi arrivare adesso a giocare in un campionato dove militano piazze dai trascorsi importanti come Terracina, Sora e lo stesso Gaeta”.

Mistral e talento Tanti sono stati i giocatori di caratura che hanno indossato la maglia della Mistral: “Tanti sono anche onorato di averli portati io.  Da Albano anni fa fino agli attuali Vitale e Fanelli, i cui nomi sono conosciutissimi anche tra i professionisti, passando per Fiore, Bernisi, Fortunato, Parasmo, Pannozzo. Elencarli tutti è difficile, ma la cosa che ha accomunato tutti nel venire a giocare con la maglia gialloblu è stata sicuramente la serietà di una società che sa mantenere le proprie promesse e questo forse si percepisce da fuori, lo avvertono anche i tifosi”.

Mistral e Parisella Un’inversione di rotta c’è stata quando in panchina a Parisi è subentrato Parisella. “Le ultime vittorie sono il sintomo di una squadra che è cresciuta, è maturata. Non prendere gol per 180’ non è da tutti. Siamo stati poco fortunati all’inizio, nelle prime uscite, adesso forse siamo più consapevoli di chi siamo. Gli obiettivi però sono sempre gli stessi: siamo una matricola e dobbiamo porre le basi per un futuro roseo in questo campionato o in quello che arriverà. Non ci sono pressioni o obiettivi di vertice, solo quello di fare bene e di giocarcela fino alla fine togliendoci quante più soddisfazioni possibili. Dopo sette giornate il valore delle altre squadre è emerso e qualcosa si comincia già a delineare. Credo che il Gaeta dirà la sua in questo campionato, ma bisogna stare attenti anche al Sora, al Monte San Biagio, al Monte San Giovanni Campano ed al Real Cassino. Credo che l’Itri non rimarrà certamente a guardare poiché ha giocatori di rilievo e nemmeno il Terracina di Castellucci farà lo stesso”

Mistral e passione Abbiamo parlato di passione, quella che il ds classe ’88 ha per il calcio nasce sicuramente anche dal grande amore che nutriva per questo sport il compianto padre Gianni.  “Assolutamente sì, è una passione che mi ha tramandato lui come anche quella per la Juventus, la nostra squadra del cuore. Mio padre amava fortemente Gaeta e la Polisportiva. Se non ci fosse stato lui non sarei riuscito a fare nulla di ciò che ho fatto. La sua passione è stata la mia, il suo amore per i colori biancorossi è stato il mio. Anche oggi lui è con me in tribuna a soffrire per la Mistral ed a tifare con me. Non occorre dire come lo ricordano i gaetani che l’hanno visto sempre presente allo stadio ed in trasferta o come lo ricordano i dirigenti, i presidenti ed i calciatori: rappresentava una fetta del calcio a Gaeta e forse è per questo che nel 2007 la FIGC gli consegnò il Premio alla Benemerenza” per i suoi 25 anni da dirigente e da appassionato di calcio qual era”.

Mistral e tifosi Un messaggio, infine, Francesco Grasso, vuole lanciarlo ai tifosi ed alla squadra: “Ai tifosi vorrei dire di continuare a seguire la Mistral Città di Gaeta. Siamo una nuova realtà in costante crescita, una società che vuole fare bene senza però andare oltre le sue concrete possibilità. Con lavoro e sacrificio, senza voler strafare, ma senza mai fermarsi. Voglio esortare, invece, i giocatori a mettere lo stesso impegno che stanno mettendo ora anche in tutte le partite che verranno perché sono sicuro che arriveranno altre belle soddisfazioni”

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