DOPO GARA
Terracina, Castellucci ottimista: "Campionato lunghissimo"
Prestazione positiva e buon punto ottenuto nell'insidiosa trasferta ciociara a Monte San Giovanni Campano. Il tecnico dei pontini crede fortemente nel suo gruppo
Secondo 0-0 su tre partite per il Terracina, dopo quello ottenuto a domicilio con il Pontinia. La formazione di Ezio Castellucci ha provato in ogni modo a gonfiare la rete della porta difesa da Giustini, ma il n°1 monticiano è stato insuperabile. Un punto che il tecnico sorano dei pontini accoglie volentieri guardando al girone di ritorno, appena iniziato, con ottimismo. Giro di boa che iniziato allo stesso modo della prima tornata: anche il primo duello stagionale tra biancocelesti e giallazzurri era terminato in pareggio, 2-2.
"Per quanto riguarda la partita e le azioni da gol ritengo che ne abbiamo fatte di più noi, non mi sembra che il nostro portiere abbia fatto parate importanti. È stata una partita dura però credo che se c’era una squadra che doveva vincere questa partita, era il Terracina per quanto ha prodotto nell’intero arco della gara. Il primo tempo è stata una partita durissima e si vedeva che loro erano abituati al loro campo e andavano. È stata una partita molto fisica, abbiamo dovuto prendere le misure e direi che la squadra nel secondo tempo si è sciolta abbastanza bene e nel limite del possibile abbiamo messo il pallone giù, giocare e disegnare le nostre solite geometrie nonostante fosse difficile su questo terreno di gioco e direi che abbiamo impegnato severamente la loro difesa e il loro portiere. Noi stiamo giocando con squadre molto forti: qui tutti possono perdere con tutti e oggi questo punto ce lo teniamo stretto e ci dà la possibilità di rimanere al sesto posto. Il campionato è ancora lunghissimo e domenica abbiamo un altro match importante che ci darà la possibilità di accorciare verso il vertice. I punti a disposizione sono tanti, se la matematica è quella che è lì davanti a noi, tra i punti a disposizione e la distanza che c’è tra noi e le prime credo che sia minima, quindi ci dobbiamo credere non sperare".