IL BILANCIO
Itri, Minieri: “Campionato aperto, prima del Sora ci attendono quattro finali”
Lo scontro diretto con i bianconeri l’8 aprile: “Occhio alle squadre che lottano per salvarsi. Solo noi possiamo perdere il primato”
Dopo aver conquistato l'undicesima vittoria consecutiva in campionato contro il Terracina, fatto giungere la striscia di risultati utili a diciannove partite (17 V, 2P), e messo una seria ipoteca sul primo posto, è giunta l'ora per l'Itri di Giorgio Minieri di stilare un bilancio su questa fase cruciale della stagione. Febbraio è stato senza dubbio il mese decisivo per i biancazzurri, capaci di conquistare in questo breve lasso di tempo nove punti nei confronti del Sora e undici sul Real Cassino, complici anche le vittorie pesanti dello stadio 'Colosseo' e quella nel recupero di Arpino. Continuità,difesa e spirito di sacrificio erano stati elencati come i fattori che avrebbero fatto la differenza, e a lungo andare la compagine di patron Ialongo è riuscita a scavare il solco sulle concorrenti proprio seguendo questa strada: la strada del successo. Guai però ad abbassare la soglia dell'attenzione, perché il tecnico sud-pontino non vuole ancora cantar vittoria...
"Il campionato è più che mai aperto" - ha affermato -. "In questo momento si può dichiarare semplicemente una cosa: il primo posto possiamo perderlo solo noi. Prima dello scontro diretto con il Sora è giusto pensare alle difficoltà a cui andremo incontro nelle prossime tre partite. Sfideremo squadre che lottano per evitare e/o raggiungere i play out (Scalambra Serrone, Sporting Vodice e Alatri, NDR) e quindi avranno delle grandi motivazioni. Lo ha vissuto sulla propria pelle il Real Cassino domenica scorsa. Per noi ci saranno quattro finali prima della pausa di Pasqua, poi potremo pensare allo scontro diretto. Il segreto dei nostri risultati è lavorare tutti insieme per un unico obiettivo. Questa squadra è stata allestita bene e rinforzata meglio. Sono tutti uomini in campo e fuori con in comune motivazioni diverse una dall'altra ma che in campo si uniscono per ottenere lo stesso risultato".
Uno dei punti di forza dell'Itri è stato quello di concedere pochissime reti agli avversari: undici in campionato su venticinque giornate, soltanto uno, peraltro ininfluente, nel 2018, per la modica cifra di quindici reti inviolate. "Avere la miglior difesa è il fattore che più mi gratifica perché quando vedi gli attaccanti sotto la linea della palla significa che lo spirito di sacrificio e la voglia di portare a casa il risultato parte da lontano. Ho la fortuna di allenare dei ragazzi che si applicano e seguono alla perfezione le mie indicazioni. La squadra è compatta, occupa bene il campo e questo rende più facile la nostra fase di non possesso". Oltre la difesa l'attacco, diventato punto di riferimento vista la presenza dei bomber Marciano (15 gol) e Mariniello (già 6). "Il nostro reparto avanzato raccoglie la grande mole di gioco che crea la squadra. Abbiamo un centrocampo capace di riconquistare palla e riproporsi in fase offensiva, e questo avvantaggia molto le nostre prime linee. La squadra ha capito che per recitare un ruolo importante in questo campionato doveva avere un solo pensiero: quello di mettere la qualità a disposizione del gruppo e non il contrario".
Piccola curiosità della formazione di Minieri quello che si potrebbe ribattezzare 'Trasferta dolce trasferta', dato che i biancazzurri lontano dal 'Comunale' hanno perso due punti (2-2 a Sora), a dispetto dei sette lasciati tra le mura amiche. "Credo che la differenza tra dentro e fuori sia una casualità legata ai risultati di inizio campionato, in cui abbiamo pareggiato con Gaeta e perso con Cassino. Non è facile iniziare e far filare tutto nel verso giusto. Ogni meccanismo ha bisogno del suo tempo per funzionare. Una cosa è certa: non diamo mai riferimenti agli avversari ovunque ci troviamo a giocare. Ogni partita la prepariamo in modo diverso e spesso se cambiamo gli interpreti è proprio per questo motivo".
Altro fattore divenuto decisivo nel corso delle settimane sono i tifosi, una delle necessità primordiali del tecnico sud-pontino - quella di riportarli allo stadio - da quando si era accasato a Itri nell'ormai lontano mese di luglio. "La situazione ad inizio anno non era delle migliori. Si veniva da una retrocessione, e un allenatore senza molta esperienza non aiutava a riportare quell'entusiasmo che solo i risultati potevano garantire. Questa stagione è stata fin qui esaltante proprio per questo. Dietro una società già forte e solida c'è stato via via un crescendo di tifo legato alla crescita della squadra. Siamo riusciti con entusiasmo e successi a riportare i tifosi al nostro sostegno”. Ma questa ‘metamorfosi’ dell'Itri, divenuta più rapida dopo l'unica sconfitta in campionato subita contro il Real Cassino Colosseo, è dovuta ad un incontro in particolare? Secondo Minieri no. "Penso che questa squadra con il tempo e le partite abbia raggiunto una maturità, una forza, una consapevolezza enorme nei propri mezzi. E tutto questo grazie ai tanti risultati ottenuti e non solo ad un singolo match. Forse, però, l'eliminazione dalla 'Coppa Italia', anche se non abbiamo rimpianti per quella sconfitta, è stata la vera scossa per la nostra stagione. Mi reputo fortunato perché allenare ad Itri con una società presente e vigile su tutto e guidare un gruppo di ragazzi disposto anche a sostenere cinque sedute in una settimana per preparare la partita di Terracina nel migliore dei modi, mi rende tutto molto più semplice".