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l'intervista
14 Marzo 2018
La crescita fa parte della vita di un uomo e, sotto questo aspetto, il direttore generale della Compagnia Portuale ha assaporato sicuramente nuove sensazione durante questa enigmatica annata: un tesoro da custodire e con cui se il caso lo richiederà, ripartire. “Ci stiamo domandando tutti -irrompe Patrizio Presutti- cosa sia accaduto alla squadra nei match persi con il Canale Monterano e l’Accademia Calcio Roma: si può perdere ma non senza dignità. L’affondo di Presutti nei confronti della squadra è solo agli inizi: Il classe 1980 è un fiume in piena, colmo di rabbia e frustrazione. “A questo gruppo manca il cuore, la voglia di sudare e sputare sangue se è il caso per questa maglia che è la mia vita: questa è una cosa che mi manda in bestia, non lo tollero”.
Partita coi favori del pronostico la Cpc si è sciolta, durante il proprio cammino, come neve al sole: da Natale in poi la compagine portuale ha raccolto solo delusioni che si stanno tramutando già in rimpianti.“ In estate, ed in corso d’opera, abbiamo cambiato 12 giocatori, poche volte la sorte ci ha dato il privilegio di schierare la cosiddetta squadra titolare ma ciò non può costituire un’attenuante ad un rendimento ingiustificabile anche con delle problematiche nel proporre la miglior formazione possibile”. Dodicesima peggior difesa del girone, primato a 10 punti e, all’orizzonte uno scontro clou imminente in casa dell’Aranova con l’attuale terzo posto occupato che scricchiola. “Stiamo precipitando, domenica la squadra deve farmi capire se è pesce o carne non ci sono vie di mezzo, o ci rialziamo subito o sarà dura preservare il posto play-off: personalmente credo ancora ad un filotto positivo di vittorie da parte nostra per poi tirare le somme a fine anno: io non vado in campo però, faccio il dirigente, anzi ora faccio il dirigente che sta perdendo letteralmente la pazienza”.
Manuele Blasi non è assolutamente in discussione, la squadra si, al punto che se, la Cpc non centrerà i play-off sarà rivoluzione, forse totale. “È il minimo -sentenzia Presutti- qui si fanno dei sacrifici disumani eppoi la domenica devo vedere gente che non rincorre un pallone perso con superficialità magari, così non ci sto, non è una questione tecnica: è mentalità ed, al momento, i calciatori la dimenticano a casa la domenica: non posso credere che i miei tesserati attuali siano scarsi a livello caratteriale: io credo ancora fortemente in loro ma devono darmi delle risposte concrete”.
Patrizio Presutti ha sempre coccolato con premura i suoi ragazzi, li ha difesi contro tutto e tutti ma ora il vaso è colmo e, il tempo delle giustificazioni da apporre ad un risultato negativo, è definitivamente terminato. “D’ora in poi che ognuno si assuma le proprie responsabilità, ho capito che i sentimentalismi e le eccessive premure possono essere controproducenti se non recepite, mi rincresce ma è così. Ora ai giocatori chiedo di dimostrarmi il loro valore, sono deluso ma non ho perso la speranza: la Cpc ha qualità ma pretendo carattere: una peculiarità che non sto vedendo più da troppo tempo”.
Nel frattempo la ripresa degli allenamenti inclalza, arrivano al campo Manuele Blasi e patron Sergio Presutti: quest’ultimo è il ritratto della rabbia contenuta fatta persona, per lui, abituato alla lotta sempre, vedere una squadra al momento senza anima è una ferita troppo profonda che sanguina copiosamente. Sta ai giocatori, ora più che mai, tamponare questa emorragia e riportare il sorriso sul volto del loro attuale Presidente.
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