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lo sfogo
21 Maggio 2018
Munaretto non le manda a dire (foto Fiumicino Calcio)
Non solo la rabbia per l'eliminazione della sua squadra dai play off. A far infuocare Simone Munaretto, presidente “operaio” del Fiumicino Calcio, il contorno rappresentato dal campo sportivo di Nemi (teatro della gara vinta dallo Sporting Genzano), il comportamento della terna arbitrale e tante altre cose. Andiamo con ordine e percorriamo lo sfogo del patron rossoblu.“Al di là dei risultati, al di là di tutto: la cosa più importante nei dilettanti – irrompe Munaretto – dovrebbe essere quella di mettere a disposizione spazi decorosi e sicuri ai ragazzi. Le strutture sono importanti e quello a cui ho assistito ieri svuota questo sport di ogni valenza sociale”. Il presidente entra nello specifico: “A Nemi una roba allucinante. In campo c'era un muro di cemento a un metro dal fallo laterale, la rete divisoria non era legata adeguatamente, il tappeto sintetico consumato. Per non parlare di quando siamo arrivati: il pullman non riusciva ad entrare e ho dovuto far scendere 50 ragazzini in via dei Laghi, sotto il diluvio. Non c'erano neanche i bagni, stavamo come gli animali. Non è assolutamente un campo adatto ad ospitare partite del genere”.
Munaretto è un fiume in piena e rincara la dose: “E vogliono farmi credere che strutture di questo tipo siano omologate? Non si può giocare ad un metro da un muro di cemento, queste sono tragedie annunciate. Qui si pensa a vincere i campionati, a investire sui giocatori forti, mentre gli impianti vanno in rovina. Ci vuole il cuore: coi soldi si dovrebbe giocare in altre categorie, non fra dilettanti”.Il numero uno degli aeroportuali parla anche della partita persa di misura dal suo Fiumicino: “I miei ragazzi hanno dimostrato sul campo di essere più forti, ma forse doveva andare così. Ho visto un arbitro scientifico, che ha fischiato a senso unico dall'inizio alla fine. Due rigori negati a noi, quello loro nato da un fallo laterale invertito, dieci sostituzioni e solo 30 secondi di recupero. Fino a ieri ero soddisfatto dell'annata degli arbitri, ma a Nemi è stata una vergogna ma, ripeto, le partite si vincono con i calciatori e non in altre maniere”.
Infine un pensiero di Simone Munaretto per la sua squadra: “I ragazzi hanno dato 3 volte quello che dovevano dare, dimostrando che sono più forti. Ieri mi sono commosso, mi hanno chiamato tutta la notte: mi hanno fatto piangere”.
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