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l'intervista

CPC 2005, l'impatto di Fabietti: "Qui serietà e gente schietta"

In casa portuale parla il nuovo ds che, insieme al tecnico Caputo, avrà il compito di riscattare la scorsa annata

14 Giugno 2018

Foto d'archivio CPC 2005

Foto d'archivio CPC 2005

Dopo tre anni, probabilmente indimenticabili, al Civitavecchia con un quarto, un terzo ed un nono posto conseguito, Sandro Fabietti accetta la corte serrata della Compagnia Portuale: la notizia era nell’aria da tempo, ieri è arrivata l’ufficialità da parte del club tramite una nota stampa. “Al Civitavecchia - narra Fabietti - si è chiuso il cosiddetto ciclo per me, fa parte del calcio, ringrazio Ivano Iacomelli e i collaboratori che ruotano attorno alla prima squadra, auguro le migliori fortune ai nero azzurri”. Accettare la Cpc non è stato difficile per Fabietti che ci spiega il perché di tale decisione professionale presa. “Al di là dell’amicizia che mi lega al presidente Sergio Presutti alla Cpc c’è un progetto di crescita importante, tale prospettiva è molto stimolante: i presupposti per fare calcio a certi livelli qua ci sono, però un passo alla volta ora bisogna pensare soltanto a lavorare in un determinato modo”. Tra conferme e partenze il mercato della Cpc è appena iniziato: la società ha salutato pubblicamente Mauro Catracchia ma, salvo poi correggere il tiro con una rettifica: fino al 30 Giugno compreso, non può ufficialmente prender corpo nessun movimento, ne in entrata ne in uscita. “Adesso è il periodo dell’anno in cui è naturale sentir parlare di trattative, la Compagnia Portuale reciterà il ruolo ambizioso che le spetta, in questa sessione di mercato estiva”. L’obiettivo, manco a dirlo, è la vittoria del campionato. “Io ho accettato con grande entusiasmo questo incarico: è chiaro che si ragionerà d’ora in poi per arrivare a disputare un campionato di vertice nel nostro girone di appartenenza ed approdare magari già nel 2019 in Eccellenza”.

Foto d'archivio CPC 2005
Il binomio con Paolo Caputo tecnico non è una novità per Fabietti: i due sono stati insieme, seppur per pochissimo tempo, al Civitavecchia. “Caputo è un uomo di calcio, con lui praticamente non ho mai lavorato: Paolo è stato in nero azzurro solo 7 giorni quando io ero il direttore sportivo: so che è un passionale, una caratteristica che sicuramente ci accomuna”. Il dirigente romano porterà la sua esperienza all’interno di una società giovane ma veramente vogliosa di assumere un ruolo, molto importante calcisticamente in città. “Sono nel calcio da sempre, questo sport è parte essenziale della mia vita, alla Cpc cercherò di portare tutte le nozioni acquisite negli anni: qua ho trovato sin da subito programmazione, serietà, ambizione e persone schiette, per me questo conta molto”. Non sarà solo prima squadra per Fabietti: c’è anche un settore giovanile, una Juniores, nella fattispecie da far maturare. “Il gruppo dirigenziale della Cpc è di alto livello con Patrizio Presutti e Manuele Blasi ad esempio è facile poter instaurare dei discorsi costruttivi, finalizzati allo sviluppo di tutto il club nel suo insieme. Questa società ha 13 anni di storia alle spalle eppure è già un punto di riferimento nel Lazio e, posso garantire che è molto stimata su Roma”. Fabietti ha portato calciatori dai grandi nomi al Civitavecchia in tre anni di operato, ora ci si chiede se, lo stesso, avverrà alla Cpc. “La priorità è formare un gruppo coeso in grado di fronteggiare l’intera stagione in maniera ottimale: la qualità della rosa è già di per sè buona, intervenire sul mercato per migliorarla si può sempre, vediamo, di sicuro qua alla Cpc voglio solo gente motivata a dare il massimo per la causa”.

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