L'ANALISI
Le 5 verità che ci ha lasciato Formia-Hermada
Per Zaccaro e compagni la condizione non è ancora ottimale, ma che divertimento vederli giocare assieme. Per la squadra di Pannozzo non tutto è da buttare
1) Riconciliazione tra società e tifosi: il Formia è rinato
Alla retrocessione della scorsa stagione ha seguito una rifondazione lenta e silenziosa. Ieri la nuova società ha ottenuto due vittorie: una sul campo, l’altra sugli spalti. Già alla fine del riscaldamento c’era stato il primo ‘abbraccio’ con la curva, ma poi è stato nel corso della partita che il popolo formiano ha manifestato il suo affetto e apprezzamento verso una squadra che, con organizzazione dietro le quinte e anche dal punto di vista tecnico-tattico, sta lottando per risalire dove merita.
2) L’Hermada dovrà lottare, ma ci sono i presupposti per fare bene
La formazione di mister Pannozzo ha probabilmente sbagliato approccio ed è uscita ridimensionata dai primi 45’, poi, però con una bella reazione ha fatto tremare gli avversari nonostante il 2-0 dell’intervallo. Il che – peraltro di fronte ad una contendente per i primi posti - testimonia la preparazione meticolosa di una compagine la quale, in attesa dei tempi necessari per trovare la giusta amalgama, potrebbe giocarsela tranquillamente per la salvezza.
3) Formia: buoni elementi, bel gioco, manca un po’ di convinzione
Prima frazione stellare, a ritmi altissimi e con una capacità di penetrare nell’area di rigore dell’Hermada disarmante. Bellissimo il gioco messo in atto dagli interpreti di mister Di Benedetto, ma i suoi difettano nella convinzione e spesso sbagliano l’ultimo tocco proprio per questo motivo. Ne è l’emblema Petronzio, giocatore in grado di spaccare le partite ma ancora troppo discontinuo. Se si riuscisse a limare la soglia d’errore, questa squadra potrebbe incutere timore a tutti…
4) Non solo Ferentino e Mistral Gaeta: il girone D ha un’altra concorrente al titolo
Collegata alla terza verità. La volontà societaria è quella di riportare il Formia in alto, ripartendo ovviamente dall’Eccellenza. Dopo la bella prestazione contro l’Hermada, salvo poi il calo fisico nella seconda parte dell’incontro, i biancazzurri si sono presi il gradino più basso del podio, subito dopo le battistrada Ferentino e Mistral Gaeta. Se queste due per nomi sembrano avere qualcosa in più, i biancazzurri rilanciano l’offerta presentando la loro compattezza e forza di squadra, non soltanto dei singoli. Si annuncia una sfida davvero interessante.
5) Inevitabile il gol dell’ex
Tra le prime regole non scritte del calcio: una sentenza inappellabile. Quando indossi una maglietta e poi la ritrovi da avversario, la percentuale di andare a segno – qualunque sia il tuo ruolo – cresce esponenzialmente. Il giocatore in questione è Enrico Marraffino, autore del momentaneo 2-1 dell’Hermada. Non è che abbia trascorso una vita nel Formia, anzi, ma è probabile che il dente avvelenato ce l’abbia avuto lo stesso.