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L'INTERVISTA
18 Gennaio 2019
Dopo diciotto giornate di campionato, la Vis Sezze può guardare con orgoglio i trentotto punti totalizzati, avendo raggiunto il secondo posto in classifica, a sole due lunghezze di distanza dalla capolista Fiumicino 1926; impegnata anche in Coppa Italia, la squadra rossoblù é in attesa di affrontare l’Ostiantica Calcio, nella sfida di ritorno degli ottavi di finale, dopo aver vinto la gara d’andata per 3-1, fuori casa. La strada verso il raggiungimento di risultati prestigiosi é ancora lunga e affollata da ostacoli, ma non apprezzare quanto di buono costruito fin’ora, sarebbe da irresponsabili: purché tutto ciò venga utilizzato per completare tale percorso di crescita. Abbiamo interpellato il Capitano Marco Marteletta, caposaldo della Vis, che ha espresso il suo parere su questa prima parte di stagione, soffermandosi con trasporto su alcuni aspetti davvero interessanti.
Siamo giunti al giro di boa: a inizio stagione pensavate di trovarvi a soli due punti dalla vetta, a questo punto della stagione?
Beh, diciamo che è un po' quello che ci si augura a inizio stagione, poi è chiaro che sperare è un conto, riuscirci conquistando i punti sul campo implica tutta una serie di fattori che incidono dall’inizio, fino al termine della stagione. Noi siamo sempre stati coscienti delle nostre capacità e della nostra forza di gruppo e ogni volta che scendiamo in campo, questa consapevolezza aumenta. Ci tengo a specificare, però, che questo non vuol dire che la squadra si sente realizzata, anzi, siamo consapevoli che la strada da percorrere é ancora lunga e, soprattutto in questo frangente di stagione, l’impegno in allenamento e in partita deve essere sempre maggiore, altrimenti non riusciremo mai a raggiungere traguardi di un certo peso. Dobbiamo continuare ad affrontare ogni gara come se fosse la prima, come se non avessimo ancora dimostrato nulla.
A tuo parere, in cosa deve ancora migliorare la squadra?
Quest’estate, durante la preparazione, abbiamo lavorato molto e il gruppo ha iniziato a migliorare sotto molti aspetti. Credo che questo gruppo mostri ancora molti ampi margini di miglioramento, soprattutto perché stiamo parlando di una squadra composta da svariati calciatori giovani. Si lavora duramente sull’intensità, sulla gestione del pallone. Probabilmente dobbiamo affinare la nostra capacità di approccio alle partite, insieme a quella di lettura di determinati momenti delicati nel corso dei match. In generale, non noto un grande difetto sul quale il gruppo deve focalizzarsi per porre rimedio: siamo in crescita, tutti possono migliorare e dare tanto, sia per quanto riguarda aspetti tecnici, sia mentali.
Qual è stato il momento più bello e quale quello più brutto vissuto finora?
A essere sincero, a oggi non riesco a indicare un momento brutto, perché credo non ce ne siano stati. Ecco, forse possiamo parlare di momenti più difficili, nel senso che richiedevano del tempo per essere affrontati e assimilati, e mi viene da pensare a inizio stagione, ma solo perché eravamo un gruppo del tutto rinnovato e c’era la necessità di conoscerci più a fondo. Per quanto riguarda il momento più bello, beh, quello che deve ancora arrivare...
Se potessi sceglierne una, quale partita disputata nel corso di questa stagione rigiocheresti?
Sinceramente non sono uno che guarda al passato. Sicuramente abbiamo disputato alcune sfide che, più di altre, hanno lasciato il segno, o in maniera positiva, o negativa. Mi viene in mente la partita giocata e vinta contro la Luiss in casa, che ci ha dato una carica ancora maggiore, spingendoci a credere di avere tutti i mezzi necessari per ambire in alto, oppure, in accezione negativa, il match perso contro il Real Latina, e dispiace molto, perché abbiamo lasciato per strada dei punti molto pesanti in quel momento preciso. In assoluto, sono convinto che ogni sfida é utile per imparare, crescere e migliorarsi in continuazione. Poi, ogni partita ha una storia tutta sua, ogni sfida ti lascia qualcosa che va raccolto e custodito come un tesoro. Per me la partita più importante é sempre quella che viene dopo.
Nello spogliatoio si avverte la crescente participazione da parte dei tifosi? Cosa è cambiato in questo senso dall'inizio della stagione?
All’interno dello spogliatoio abbiamo avvertito un certo cambiamento, un senso di affetto più evidente nei confronti della squadra. A volte ci piacerebbe constatare maggiore partecipazione, perché spesso ci capita di giocare in trasferta su campi di realtà meno appariscenti rispetto alla nostra e notiamo tanta euforia, in proporzione all’ambiente che ci accoglie. E' evidente e ci siamo resi conto che molti si sono affezionati a noi e questo ci rende davvero orgogliosi e ci riempie di gioia. Però sta a noi continuare a lavorare con impegno e dedizione, per contribuire e partecipare attivamente a questo processo di innamoramento e spingere la gente ad avvicinarsi alla squadra. Dal canto nostro ce la metteremo tutta, sperando di regalare enormi soddisfazioni ai nostri strepitosi tifosi.
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