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PROVVEDIMENTI
22 Marzo 2019
Piove sul bagnato in casa Virtus Olympia. Il Giudice Sportivo ha respinto il ricorso della società di San Basilio riguardo le seguenti sanzioni: l'ammenda di euro 5.000, la penalizzazione di cinque punti in classifica, la disputa delle gare interne in totale assenza di pubblico, l'inibizione a carico del dirigente Luciano Corsi fino al 31/03/2019, e le squalifiche a carico dei giocatori Daniel De Palma e Fabrizio Pasquetto. Non solo. Ricostruendo quanto accaduto tramite la collaborazione della Polizia Giudiziaria, prese in esame le testimonianze rilasciate negli interrogatori, la Giustizia Sportiva ha deciso per la responsabilità diretta della società succitata.
Di seguito uno stralcio finale del comunicato in questione: "Da quanto è emerso dagli accertamenti delegati la responsabilità della società reclamante appareassai grave e certamente alcuni elementi sopravvenuti conducono non solo a confermare le sanzioni irrogate ma ad aggravarle. Infatti è certo che tra il primo e secondo tempo due giovani, dicui uno sicuramente tesserato con la società e l’altro sicuramente legato alla stessa, sono entratinello spogliatoio della squadra di casa e sono stati poi riconosciuti come partecipantiall’aggressione. Quindi non si è trattato di un gesto isolato ed ascrivibile a soggetti estranei alla società ma di un accadimento la cui responsabilità è da ascrivere ad almeno un tesserato ed alla totale negligenza dei dirigenti locali. Infatti la situazione creatasi era certamente foriera di azioni inconsulte da parte dei sostenitori locali che si erano portati in massa verso il cancello carraio pertentare di scardinarlo ed hanno poi preso di mira quello pedonale, tanto che il solo custode del campo tentava di arginare l’invasione del recinto degli spogliatoi ponendosi fisicamente davanti alvarco. Nel frangente, benché i fatti fossero assolutamente prevedibili, nemmeno uno tra dirigente accompagnatore, massaggiatore ed allenatore, si trovavano, per loro stessa ammissione, a protezione del direttore di gara, né vi erano altri tesserati, di talché l’aggressione venne portata a termine in modo indisturbato benché si fosse concretizzata in plurime azioni esecutive, seppur a brevissima distanza temporale. Non solo ma gli assalitori poterono allontanarsi indisturbati e quelche, a parere della Corte, appare più grave, è l’atteggiamento reticente dei dirigenti locali con gli inquirenti che sono giunti all’identificazione del tesserato accusato di essere uno dei protagonisti dell’aggressione solo tramite la fattiva collaborazione del custode dell’impianto e della fidanzata dell’arbitro. La confessione resa sul punto dal tesserato dinanzi al Giudice delle IndaginiPreliminari, conferma invece che lo stesso si recò negli spogliatoi e che poi era presente nel recinto degli spogliatoi a fine gara, circostanza che non poteva essere ignorata dai dirigenti e tecnici componenti la panchina. Le circostanze accertate che, forzatamente, non erano nella disponibilità del Giudice di prime cure, inducono quindi a rimodulare, aggravandole come da dispositivo, le sanzioni già comminate allasocietà".
Infine, le deliberazioni della Corte Sportiva d’Appello Territoriale. "Respingimento del ricorso, rideterminando, altresì, le sanzioni comminate dal Giudice SportivoTerritoriale, a carico della Società A.S.D. VIRTUS OLYMPIA ROMA SB, come di seguito riportate: 1) Ammenda di Euro 10.000,00 2) Penalizzazione di 8 punti in classifica; 3) Disputa delle gare interne in totale assenza di pubblico fino al 31/12/2019.
Per leggere il comunicato per intero clicca qui
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