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l'intervista

Fabrizio Boriello, pane e calcio "La fantasia è la prima cosa"

Il difensore del Santa Marinella ha deciso il match col Pescia Romana e vinto il sondaggio social di Gazzetta Regionale

04 Ottobre 2019

Fabrizio Boriello ©De Luca

Fabrizio Boriello ©De Luca

Fabrizio Boriello ©De Luca

Dopo 21 anni di calcia l'intenzione di smettere ancora non ha fatto capolino, o più probabilmente viene volontariamente lasciata in un angolo, anche perché l'idea per il futuro è ben chiara. Fabrizio Boriello ha l'entusiasmo di un ragazzino nel raccontar la scelta fatta in estate in cui ha sposato il progetto Santa Marinella, del quale è già bandiera e punto fermo. Difensore centrale con la propensione al gol e al gioco offensivo, nonostante in questi anni ne abbia prese e date dentro l'area di rigore.


Una carriera lunghissima, hai mai vinto un sondaggio social? "No  (ride ndr) non mi è mai capitato e francamente non pensavo di farcela, anche perché non sono così social. Ho poi controllato chi mi ha votato ed ho visto tanti amici, ma anche tante persone che non conosco. Mi ha fatto ancora più piacere, forse qualcuno si ricorda di quello che do in campo"


Tanti anni sul camo, adesso il Santa Marinella: che progetto è? "Mi sono tuffato in questo progetto con tanta voglia di fare. Per la prima volta dopo tanti anni anni ho iniziato una stagione in un gruppo in cui conoscevo un paio di ragazzi o poco più. Si è venuto a creare un gruppo affiatato, molto rispettoso delle regole e questo aiuta moltissimo. Magari non abbiamo il campione che spicca, ma con la forza del gruppo possiamo arrivare lontano. Ci sono tante dimostrazioni di quello che dico, basti pensare alla Civitavecchiese del 2005-2006: era un gruppo che remava tutto dalla stessa parte e centro i play off per la D, senza stelle e con poco credito da parte di tutti".

Il tuo Santa Marinella sta fermando le squadre del momento... "Perché diamo tutto in campo. Erano tanti anni che non giocavo in Promozone e devo dire che almeno in questo girone ci sono tante squadre che mi fanno un'ottima impressione. Non ti saprei dire chi potrà vincere il girone, ma di certo noi continueremo a giocarcela alla pari con tutti. Poi, per fare qualche nome, ti dico Fiumicino, Vigor, Cerveteri, Monte Mario, lo stesso Pescia ed il Montefiascone". 

Però qualcuno ti ha messo in difficoltà quest'anno... "Beh, Trincia. Se devo indicare qualcuno dico lui. Ha segnato tre gol confermandosi un grande attaccante. Per il resto penso di essermela cavata ogni domenica"

In assoluto, invece, chi è stato quello che ti ha fatto più tribolare "Difficilissimo rispondere, però se chiudo gli occhi e dico il primo nome che mi viene in mente ti rispondo il mio amico Giampaolo De Luca, che ora ha smesso. Abbiamo giocato contro, ma anche vinto insieme, davvero un gran bel giocatore"


Ti ritrovi nel ruolo di difensore centrale moderno, come va con l'impostazione? "Il mio ruolo è molto cambiato in Boriello dopo il gol di domenica ©Volponiquesti ultimi periodi. Adesso si predilige il giocatore che sappia far partire l'azione anche dal basso. Difficilmente si vede un portiere che rinvia lungo per venti volte a partita. E' un bel modo di interpretare il ruolo e devo dire che mi sono adeguato. Forse in Italia siamo ancora lontani da questo tipo di impostazione, siamo in ritardo rispetto a paesei come Francia, Germania, Spagna ed Olanda. Ormai questo tipo di gioco si fa anche nei dilettanti e credo che sarà molto utile per il futuro. Anche se la prima caratteristica di un difensore resterà sempre quella di saper marcare"


Il tuo futuro? "Ho inziato a studiare per il UEFA B e mi piace molto. Vedo una panchina nel mio futuro"

Con quale tipo di calcio? "Prediligo un calcio semplice e lineare, in cui la fantasia deve essere la prima cosa, soprattutto nel reparto offensivo. Per fare un buon calcio devi avere dei giocatori pensanti, che sappiano capire subito la situazione. Oggi come oggi il calcio è tutto situazionale e più hai dei giocatori che in campo riescono a leggere ogni singola situazione, più hai possibilità di far bene. A volte gli allenatori sottovalutano questa cosa, cercando di infondere le loro idee nei giocatori". 

Domanda scomoda: Morelli lo fa? "Il mister è un grande ed anche guardando ai risultati della passata stagione va detto che sa leggere molto bene le gare. E' un allenatore che ci dà tanta carica e ci fa credere in noi stessi. Proprio per questo ci potrebbe portare lontano, vediamo come va a finire". 

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