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L'INTERVISTA
11 Ottobre 2019
Francesco Cappelletto, portiere del Grifone Gialloverde ©Del Gobbo
Si è preso una bella responsabilità Francesco Cappelletto, ed insieme a lui il Grifone Gialloverde. Dopo una stagione in chiaroscuro con la maglia dell'Ottavia l'estremo difensore ora in forza al team di Gianluca Berruti, sta trovando una buona continuità di rendimento che sta facendo galleggiare i capitolini nella zona medio alta della classifica. Lo scontro di domenica in casa di una CSL in crisi potrebbe aumentare ancor di più le velleità del Grifone. Francesco se lo augura, così come tutto l'ambiente, per rivedere i gialloverdi di nuovo nel massimo campionato. 
Francesco, con il Grifone ti stai rilanciando... "Sì, all'Ottavia avevo iniziato come primo portiere e poi ho chiuso la stagione come secondo, anche perché davati avevo un giocatore bravo ed esperto come Mattia Placidi. Voglio ringraziare quindi mister Berruti e tutto il Grifone cha ha creduto in me anche dopo una stagione non brillante"
Che squadra è Il Grifone e come si inserisce in questo girone? "E' un girone abbastanza particolare, l'ho già vissuto con l'Ottavia quando giocavamo in Promozione. Può succedere di tutto anche se al momento ci sono delle squadre che sembrano aver preso il largo come Fiumicino, Santa Marinella e Pescia. Penso però che abbiamo delle qualità tali per poterci inserire nei piani alti"
Come sei diventato portiere? "All'inizio, tra i 5 ed i 6 anni giocavo attaccante, poi mi misero in porta e da quel momento mi sono innamorato di questo ruolo. Sono cresciuto a Colleferro prendendo spunto da Marco vari che mi ha dato le basi e poi stando dietro a due portieri come Saccucci e Caruso che mi hanno insegnato molto".
Adesso invece a chi ti ispiri? "A me piace molto Neuer (portiere della nazionale tedesca e del Bayern Monaco ndr) perché interpreta il ruolo nella maniera più moderna possibile, giocando anche molto con i piedi. Mi piace davvero molto"
Secondo te è vero che i portieri sono tutti un po' matti? "Penso di sì, perché scegliere di fare questo ruolo non è per tutti. Bisogna avere un po' di sana follia in corpo, quella che ti spinge ad essere, in alcuni casi, solo contro tutti. Possiamo salvare od uccidere un risultato, siamo degli eroi nascosti e quando siamo decisivi è tutto fantastico"
Qual è il Francesco oltre il calcio? "Studio e lavoro, sto cercando comunque di costruire il mio futuro con molta abnegazione. Al momento lavoro al Tennis Club Parioli e frequente scienze motorie, un corso di studi che mi piace molto e nel quale sto ottenendo grandi soddisfazioni. Studio volentieri per poi avere un futuro sul campo, non mi piacciono molto le scrivanie...."
E per finire, ringraziamenti di rito "Non mi aspettavo di vincere, ringrazio le 122 persone che hanno avuto un pensiero per me ed anche voi per avermi inserito nella Top 5 e permesso di partecipare".
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