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l'intervista
07 Gennaio 2020
Simone Munaretto
Concluse le festività natalizie e ritornati completamente ad immergerci sul campo di calcio, è tempo del classico bilancio. Il presidente Simone Munaretto, traccia la strada da seguire, continuando a percorrere quella che ha avuto sotto i piedi il Fiumicino fin qui e iniziando a scorgere quali saranno le prossime tappe "Si è chiuso un altro della mia gestione al Fiumicino e quindi entriamo nell'ottavo anno sotto la mia egida. Facendo un bilancio di quanto visto fino a questo punto posso dire che è stata un'altra stagione di crescita, nel senso che da quando sono presidente siamo riusciti a portare tutte le categorie giovanili nelle Regionali ed abbiamo non solo riconquistato la Promozione, ma lottato più volte per salire in Eccellenza. Con tutto il dispiacere del caso credo che sia un bene che il Fiumicino nella scorsa stagione non abbia centrato il massimo campionato regionale, perché la società non sarebbe stata pronta per gestirlo. Io sono molto esigente, comunque, e dunque c'è un po' di amaro in bocca: abbiamo perso i play off e con l'Under 19 i play out, salvo poi venir ripescati in Elite. Non aver poi centrato nessun salto di categoria nelle giovanili mi dispiace, ed ho un po' di timore che si rischi anche quest'anno la stessa cosa. L'Under 17 era partita bene, ora sta avendo un momento di flessione. Non è detta l'ultima, ci proveremo, ma sappiamo quanto possa essere difficile. Detto ciò, al di là dei semplici risultati che spesso possono essere determinati da episodi, mi interessano le prestazioni dei ragazzi e come crescono, e dunque ho deciso di mettere in campo delle modifiche molto importanti per tutto il Fiumicino, a partire dalla logistica. Dobbiamo sicuramente migliorare la manutenzione la manutenzione di alcune aree e apportare delle migliorie al Garbaglia. Allo stesso tempo stiamo valutando un diverso utilizzo degli spazi del nostro centro sportivo, in modo tale da poter reinvestire alcune somme nello staff tecnico a tutto vantaggio dei nostri tesserati. Bisogna cambiare, tanto, perché dopo 7 anni sento come fosse finito un ciclo. In un certo senso verrebbe voglia di farmi da parte, ma solo se ci fosse qualcuno pronto a portare avanti quella che è una vera e propria missione. Del resto chi mi ha preceduto ha impiegato 20 anni per portare ad un bel livello il Fiumicino e quindi io in confronto ho davvero tanta strada da fare. Salvo colpi di scena ed interessi reali a cui valga la pena di affidare ciò che per me è come un figlio, perché è un vero e proprio ammortizzare sociale per la città, così come tutte le società sportive dilettantistiche, sarò ancora qui a battagliare per il Fiumicin, ma ho bisogno di ricaricare le batterie. Questo significa rinunciare a qualcosa ed avere una società più snella, che quindi sarà anche più pronta. C'è bisogno di un nuovo entusiasmo, ripartendo da alcuni fermi e soprattutto nell'ottica di migliorare ancora. Più che migliorare dobbiamo ampliare il nostro orizzonte e le persone che lavorano sul campo, non voglio svilire il lavoro di nessuno, anzi, ringrazio tantissimo chi sta lavorando per il meglio della società. Cercheremo di puntare molto sulla qualità. Da qui in avanti insieme a Dionisi e De Nicolo ci metteremo intorno ad un tavolo per programmare la stagione 2020-21: quel che abbiamo in mento penso che sarà davvero positivo per il Fiumicino".
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