l'intervista

Bomarzo, l'analisi di Ingrosso "A Cerveteri un punto d'oro"

L'esperto centrocampista viterbese, dopo anni di Serie D, ha scelto i rossoblù per questioni familiari e lavorative, ma il suo impegno non viene mai meno

Circa duemila abitanti ed il parco che lo etichetta come il Paese dei mostri. Parliamo di Bomarzo ed il Bomarzo che partecipa dignitosamente nel campionato di Promozione: tra le sue file un “mostro” non in senso letterale della parola ma in gergo calcistico ai tempi d’oggi, lo annovera il club viterbese: ValerioIngrosso. Otto campionati vissuti da protagonista in serie D, definiscono i contorni di un calciatore che non ha confini, viste le 35 primavere, carta d’identità alla mano, celebrate. “Sono al Bomarzo perché ad un certo punto è doveroso fare delle considerazioni in ottica puramente familiare: arriva un momento in cui un buon connubio calcio-lavoro è indispensabile" Logisticamente Ingrosso ha scelto una piazza che sposa perfettamente le sue attuali esigenze di vita: buon per i viterbesi che hanno con se un calciatore dal talento immenso. "La nostra squadra ha pagato a caro prezzo le tante e perduranti assenze. Scendere in campo costantemente con 7-8 giovani nell’undici di partenza non è il massimo per un team che deve salvarsi: speriamo di tornare a ranghi completi nel più breve tempo possibile”. Nel frattempo però il Bomarzo ha strappato un punto di platino al Città di Cerveteri e lo ha fatto nella storica, oltre che gloriosa, cornice dello stadio Enrico Galli. "È un risultato -prosegue l’ex Pescia Romana- che infonde una considerevole dose di autostima nel gruppo. Il Città di Cerveteri ha un organico di spessore e sta lottando per sbarcare il prossimo anno in Eccellenza: siamo orgogliosi di aver impattato con loro, senza tra l’altro subire reti”. Ingrosso non è di certo più un ragazzino ma la voglia di giocare a calcio e di farlo con la massima professionalità, lo caratterizza sempre. “Sì -conclude l’esperto centrocampista- io cerco ad ogni allenamento e in ogni match, di dare comunque il meglio di me a prescindere. La voglia di competere con me stesso è viva ed è forse questo il segreto che mi ha portato a vivere una carriera di cui vado fiero. Un percorso anche di vita, dove ho avuto il privilegio di indossare maglie prestigiose e calcare campi importanti".

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