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L'intervista

Ferentino, bomber Ambrifi "La pandemia ci insegna che..."

Letale in maglia amaranto, avvocato nella vita di tutti i giorni, la punta di diamante dei gigliati dice la sua

09 Aprile 2020

Francesco Ambrifi

Francesco Ambrifi

Francesco Ambrifi

E' il giocatore più decisivo del Ferentino, che al momento guida la classifica insieme al Monte San Giovanni Campano, con il 21% dei punti realizzati dalla formazione di Pippnburg che portano la sua firma. Francesco Ambrifi, però, non è soltanto un bomber di razza, ma nella vita privata è avvocato e quindi ha un senso del dovere e del rispetto della legge decisamente vivo e vitale. "Il lavoro per ora è fermo, si fa poco. Essendo io civilista ho meno pratiche da sbrigare, chi invece si occupa del penale ha qualche impegno in più" E chi non rispetta le regole in questo momento? "Sono delle persone che non hanno la testa sulle spalle, per usare un eufemismo. Rispettare queste regole che ci sono state date al momento è fondamentale per riuscire a fronteggiare al meglio questa situazione ed evitare poi ripercussioni future. Soprattutto adesso che si vede uno spiraglio che ci permette di iniziare a pensare anche alla fine dell'emergenza" Spiraglio che in campo quando Ambrifi vede libero tramuta in gol e consente al suo Ferentino di essere tra le migliori dell'anno "A livello personale sono contento del mio risultato (16 gol in campionato ndr) con la squadra che ha rispettato l'idea che avevamo ad inizio anno, ossia quella di essere una squadra da vertice. Abbiamo chiuso in testa insieme al Monte San Giovanni Campano, una squadra che conosco bene, anche perché ci giocano diversi amici e che non mi sorprende affatto che sia in testa con noi. Sapevamo che sarebbe stato un girone difficile, lo dice la classifica, con realtà come Atletico Torrenova e Cervaro che hanno tanto qualità. Chi mi ha sorpreso è stata la Lupa Frascati, non credevo potesse reggere un ritmo simile. Sia in campionato che in Coppa con loro sono state delle sfide davvero intense, per fortuna siamo riusciti ad avere la meglio, tranne che per il ko nella prima parte della stagione" Questo il racconto tra passato e presente, il futuro? Ambrifi ha le idee chiare "Il calcio fa parte della mia vita, ma come lo è per tanti, anche semplici appasionati e quindi è qualcosa che manca, anche perché è un fenomeno sociale su ampia scala. Una finale dei Mondiali la vedono in tv non so quanti milioni di persone, la finale del Roland Garros, ad esempio, è sicuramente un gran bello spettacolo ed è vissuto con passione da una fetta minore di pubblico. E' logico quindi che si cerchi una soluzione per tornare in campo, ma questa pandemia ci ha insegnato che tutto può cambiare in pochi istanti. L'augurio è quello di risolvere questo problema e poi tornare ad esultare tutto insieme"

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