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VIDEO! Di padre in figlio: Simonetta, una storia fatta di gol

Alessandro gioca col La Rustica ed attende notizie sul futuro, il padre Roberto (ex Carso) ha ora una sua società

16 Aprile 2020

Roberto e Alessandro Simonetta

Roberto e Alessandro Simonetta

Roberto e Alessandro Simonetta

Quando si dice che il gol scorre nel sangue. Espressione attribuibile ad ogni grande bomber che si rispetti, ma quando si tramanda di padre in figlio la certezza diventa praticamente scientifica. Così è successo in casa Simonetta, una vita legata al calcio. Papa Roberto  ha girato l'Italia tra Serie A, B e C, tornando poi nella zona di nascita e diventando uno dei dirigenti più conosciuti e stimati all'interno del mondo giovanile. Suo figlio Alessandro ha studiato dentro Trigoria, prima di esportare l'arte di andare a segno tra San Benedetto del Tronto, Arezzo e Bressanone (con la maglia del Sudtirol) ed Isola Liri, con 8 presenze in Nazionale Under-17 e una con in Under-20 Carriere differenti, che vedono il più giovane dei Simonetta ancora impegnato con la maglia del La Rustica. Agli oridni di Paolini quest'anno per 15 volte. Una media di tutto rispetto se calcoliamo infatti le diverse assenze del bomber biancorosso in questa stagione e le tante gare in cui ha preso parte non dal primo minuto, con l'ultimo gol fatto registrare alla diciottessima quando il La Rustica si impose per 3-0 sul Guidonia. Dei 15 messi a segno sono otto quelli decisivi, che hanno portato un bottino di 24 punti  su un totale di 57. Rispetto al papà ha mantenuto una media gol decisamente più alta in carriera, anche perché dotati di una struttura fisica assai differente, dato che Alessandro rispetto al padre ha circa dieci centimetri in più in altezza. Questo gli permette non solo di essere letale sotto porta, ma col fisico di dare maggior soluzioni alla squadra quando non è direttamente interessato alla conclusione. Roberto aveva un altro modo di giocare (e giocava in tutt'altro calcio dato che ha smesso nel 2000) ed era più dedito ad accompagnare l'azione piuttosto che finalizzarla con il maggior numero di gol realizzati (22) a testimoniarlo, distributi però su tre stagioni con la maglia del Piacenza. Altra maglia con la quale c'è stato un lungo feeling (tolta quella della Lucchese con la quale ha il record di presenze in carriera ndr) è quella del Padova. E proprio tra Padova e Roma, anzi la Roma, che c'è un curioso caso del destino. Era il 1993 quando in Coppa Italia i biancoscudati affrontarano i giallorossi nel secondo turno, ben lontani da quelli ad eliminazione diretta. Balbo porta avanti i capitolini poi al 67' Pippo Maniero ha un problema fisico e Sandreani manda dentro Simonetta. Angolo, mischia e gol: finale 1-1. Un gol contro la Roma, che diverrà poi il trampolino di lancio di suo figlio. 

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