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Il terzo posto è la punta dell'iceberg. Fonte Meravigliosa, progetto vincente

I gialloblù sono stabili al terzo posto, insieme alla Duepigreco, con un gruppo formato in maggioranza su elementi dal lungo trascorso al Fonte Park

14 Febbraio 2022

Fonte Meravigliosa

Fonte Meravigliosa, al terzo posto nel girone C (Foto ©Cervera)

La Fonte Meravigliosa è sicuramente un club in ascesa. Lo dicono tutti i numeri delle squadre giallazzurre impegnate nei vari campionati ed anche l'interessamento da parte di realtà professionistiche verso i suoi giovani talenti. Passo dopo passo, stagione dopo stagione, la società che vede in Riccardo Neri il suo deus ex machina sta scalando posizioni tramite una progettualità ben definita che vede la crescita dal vivaio e la presenza, seguita poi dalla permanenza, in prima squadra. Un club che si può inserire, per quello che riguarda la costruzione e poi la condotta in campionato, tra quelli che effettuano il torneo cadetto a costo 0, ossia preferendo quello che si ha in casa rispetto all'ingresso di pedine esterne che, gioco-forza, possono richiedere rimborsi, anche alti. Un elemento che non ha per nulla sfavorito il percorso della squadra allenata da Vesprini, che al momento si trova al terzo posto insieme alla Duepigreco ed è, per quanto possibile, vicina al duo di punta formato da Palocco e Nettuno.

Giovani e fidelizzati La Fonte Meravigliosa ha al suo interno uno zoccolo duro formato da tanti giocatori che da più di una stagione vestono giallazzurro. Scorrendo la lista, infatti, troviamo solamente cinque volti nuovi da inizio stagione (Bruziches, Caruso Ceci, Di Cori, Facchini, Taroni, Lombardi) rispetto alla gran parte della rosa che invece gioca al Fonte Park (anzi, al Fabrizi, questione di dettagli) da 2-3 anni e hanno una carta d'identità spesso molto bassa. Dal 2000 in giù troviamo Adiko, Ciccoté, Fabiano, Giusto, i 2001 Scarsella, Vender e Wakuta, quest'ultimo sul quale il club ha scommesso parecchio durante la sosta forzata della scorsa stagione, ed i 2002 Maggini e Verdat ed i 2005 Donati e Musti. Per tutti l'appartenenza alla Fonte si aggira in una media di almeno due anni, con picchi di tre. Ci sono poi giocatori con un'età anagrafica più alta tra i fedelissimi, come Manganaro che in questo contesto fa da capofila essendo classe 1998 (Caruso Ceci '94 e Taroni '93 sono invece i più esperti in assoluto) ed elementi che fanno parte storicamente del gruppo come Clementi, Pavanelli, Straniero. Un progetto quindi, ben strutturato e che si basa non solo sul senso di appartenenza, ma anche su una specifica elaborazione calcistica. Un gruppo di lavoro che in pochi anni ha alzato il livello esponenzialmente del settore giovanile, scopo principale e linfa vitale della società, cogliendo successi (cinque campionati vinti nelle varie categorie agonistiche) e soddisfazioni sia a livello di squadre che a livello dei singoli, sfornando ottimi giocatori che si sono distinti a livello regionale e chissà, per il futuro anche nazionale. Una progettualità di cui i risultati della prima squadra sono solo la punta dell'iceberg, quanto di più evidente, e che testimoniano nel migliore dei modi l'esistenza si solide fondamenta. 

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