l'intervista

Trombetta, il cuore della Vis Subiaco. "Dobbiamo salvarci, sento la responsabilità"

Fabio D'Ascanio

Flavio Trombetta sta attraversando insieme alla sua Vis Subiaco, di cui è anche il capitano, una stagione abbastanza travagliata. La Vis è reduce da due pesanti sconfitte arrivate contro Città di Valmontone e Vicovaro e nel prossimo impegno proverà a rilanciarsi tra le mura amiche contro la capolista Rocca Priora: "Ovviamente non è facile reagire dopo due sconfitte così pesanti ma ci siamo allenati nella maniera giusta per tutta la settimana. Sappiamo che domenica sarà complicato visto che affrontiamo la capolista ma speriamo di raccogliere almeno un punto". Trombetta continua analizzando il suo rendimento personale in questa stagione e quello della squadra: "A livello personale le ho giocate tutte escludendo le prime 4. Ho giocato 18 partite e messo a segno 9 gol quindi a livello di numeri sono andato abbastanza bene ma certamente si può fare sempre di più. A dicembre sono andati via calciatori importanti quindi è normale avere delle difficoltà. Abbiamo cambiato anche mister ed è la prima volta che succede da quando sono qui a Subiaco. Quest’anno è stato il peggiore da quando sono qui". L’attaccante sublacense si concentra poi sulla lotta salvezza che coinvolge la sua squadra: "Al 99% faremo i play out. Speriamo almeno di restare quintultimi. Abbiamo una possibilità di giocarlo in in casa, che sarebbe fondamentale per avere a disposizione anche il pareggio. Fino all’ultima giornata il campionato sarà aperto, noi alla fine abbiamo l'Atletico Colleferro e il Pro Roma e almeno sulla carta dovrebbero riuscire a centrare due successi". Trombetta ha addosso sicuramente tanta responsabilità alla Vis Subiaco, per il suo passato alla Lazio e per i tanti anni di militanza nel club della sua città: "Io sono di Subiaco, ho iniziato qui. Poi ho fatto 9 anni di giovanili con la Lazio, successivamente un anno tra Caserta e Astrea, un anno a Rieti, sono tornato parzialmente a Subiaco prima di fare un anno a Tivoli e Guidonia. Dal 2016-2017 gioco con la squadra della mia città, sono anche il capitano e la responsabilità è tanta. I calciatori esperti in rosa siamo quattro, il resto è composto da ragazzi che vanno dal 1999 in giù. Quindi la responsabilità c’è, dobbiamo essere dei leader per tirare avanti il gruppo". 

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