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l'intervista
Il tecnico si proietta all'ultima sfida di campionato con i suoi che dovranno sudare ancora per raggiungere l'obiettivo
27 Maggio 2022
Il tecnico della Rodolfo Morandi, Cuomo (Foto ©GazReg)
Ultima giornata di campionato e il Rodolfo Morandi di Alessandro Cuomo può e deve raggiungere la salvezza diretta. Manca ancora l’aritmetica e servirebbe una vittoria contro il già retrocesso Monte Mario in caso di una contemporanea vittoria dell’Ostiantica: "Dobbiamo raggiungere la salvezza matematica, l’obiettivo non è ancora raggiunto e nel calcio non è mai nulla scontato. L’Ostiantica non ha una partita facile, ma tutti i match sono da giocare. Ogni minuto rappresenta una partita da giocare, la storia può cambiare da un momento all’altro. Per noi è obbligatorio ottenere un risultato positivo per non pensare agli altri e ottenere la salvezza. Per noi la salvezza vale come la vittoria del campionato per il Nettuno". Il tecnico si è soffermato sulla crescita del gruppo dall’inizio della stagione fino ad oggi: "I ragazzi sono stati fantastici. Il gruppo è sempre stato unito, coeso e sincero. Ci sono stati parecchi confronti tra i giocatori, a volte anche a muso duro però tutto ha fatto parte di una crescita esponenziale. Se non ci fosse stato il gruppo e la continuità negli allenamenti le cose sarebbero andate a scemare. Perché in questi campionati non conta solo la parte tecnica o tattica, ci deve essere la parte atletica. Loro hanno sopperito a tutto grazie all’unione d’intenti al di fuori di ogni cosa. I ragazzi si vedono fuori dal campo, passano del tempo insieme. Abbiamo costruito una grande integrazione che rimane negli anni. Tutto ciò è risultato fondamentale per il cammino in campionato". Cuomo rivela quali sarebbero i suoi piani per quanto riguarda la prossima stagione: "Per come la sto vivendo avrei bisogno di almeno un anno sabbatico, in passato non ci sono riuscito perché ho dovuto riprendere le redini in mano. Nella società siamo rimasti in 4 e ho già comunicato che il prossimo anno vorrei fermarmi. Ora ci dobbiamo mettere seduti e vediamo cosa esce fuori. Potrei anche stare in panchina affianco un mister neo patentato. Fare sempre campionati dove c’è da soffrire non è facile, è stressante a livello mentale".
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