Cerca
L'intervista
Il team manager rossoblù torna sulla stagione che ha portato la salvezza e si proietta sulla nuova sempre con la stessa passione
26 Agosto 2022
Aureliano Moldovan, team manager della De Rossi
Aureliano Moldovan è una di quelle figure silenziose nel mondo del calcio: non gioca, non allena (quantomeno non più), ma è un punto di riferimento per tutti. Il team manager della De Rossi entra nel suo dodicesimo anno d'attività con la società di via di Vigna Fabbri, per lui di fatto il centro sportivo rossoblù è una seconda casa. Passione, dedizione ed amore il calcio lo portano ogni settimana a vivere a stretto contatto con la squadra, della quale ormai conosce ogni sfaccettatura. Alle porte, quindi, anche per lui un un nuovo campionato tutto da vivere.
La De Rossi nello scorso campionato ha centrato una bella salvezza: pensi che la squadra meritasse di più che un semplice play out? "È stata un annata altalenante, ma molto emozionante sotto ogni punto di vista. La rosa era ben costruita con diversi giocatori che meritano altri palcoscenici. Eravamo partiti bene facendo 10 punti nelle prime 5 giornate poi abbiamo vissuto dei momenti di flessione susseguiti da delle grandi partite come la vittoria dell'andata col Vicovaro poco prima della sospensione del campionato. Poi tra positività e infortuni ci sono mancati diversi giocatori chiave nei momenti clou della seconda parte di stagione"
Si è creato un grande gruppo nella passata stagione, è stata quella la vostra forza? "Sì, assolutamente, la chiave di volta è stata questa, tutti ci siamo rimboccati le maniche, e il gruppo si è unito molto facendo sì che mettessimo in campo una presentazione eccezionale nel play out contro la Vis Subiaco fuori casa. Quella passata, è stata la mia prima esperienza in una prima squadra, però devo dire che i ragazzi mi hanno aiutato tanto sotto ogni punto di vista".
Cosa significa per te far parte della De Rossi? "La De Rossi per me è una seconda famiglia di cui faccio parte da 12 anni, essendo presente da tutto il settore giovanile fino all'Under 19, riuscendo ad esordire anche in prima squadra, dove già allora sentivo l'ambiente coeso che poi ho ritrovato nella nuova veste. Devo ringraziare tanto la famiglia Tomassini per l'opportunità di far parte dello staff e il vicepresidente Marco Quadrini che mi ha aiutato tanto nel corso degli anni dandomi anche la possibilità di fare esperienza come allenatore e dirigente a livello giovanile".
Che tipo di campionato ti aspetti? "È l'inizio di un nuovo percorso quest'anno, il mister Andrea Di Renzo e il suo staff sono molti preparati. L'ossatura della rosa è ben o male la stessa di anno scorso, eccetto Angelucci e Liviello (a cui faccio un grande in bocca al lupo per le loro nuove esperienze e ringrazio per gli anni passati con noi), ma con la conferma di Massi, Panetta, Pellegrini, Nicolò, Molinaro, Melia e Stefanelli l'obbiettivo è alzare l'asticella e puntare alla parte sinistra della classifica, poi chissà".
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni