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l'intervista

Melara ed il suo Santa Marinella. "Qui per far crescere i giovani"

L'ex di Lazio e Benevento, tra le altre, ha accettato la sfida del club tirrenico in una nuova veste

02 Settembre 2022

Fabrizio Melara

Fabrizio Melara con la maglia del Santa Marinella

Lega Pro tanta, B parecchia e a certi livelli poi, pure la A, oltre 350 presenze tra i professionisti, piani alti. Fabrizio Melara, ha fatto il calciatore con la C maiuscola: è il nuovo capitano designato dal confermato tecnico Nicola Salipante: il perno attorno al quale ruota il Santa Marinella: visto il curriculum del personaggio, non potrebbe essere altrimenti.  “Col mio amico Stefano Di Fiordo e in simbiosi col la proprietà -racconta Fabrizio Melara- si è deciso di riscrivere un percorso condiviso, nel club rossoblu, a noi due molto caro. Stefano (Di Fiordo, direttore sportivo della prima squadra) ha, in accordo con mister Nicola Salipante, dato sembianze diverse ad una rosa che aveva necessità di cambiare. L’idea, compiuta, era ed è quella di creare un bel mix, sereno e funzionale, tra giovani e veterani”. Una politica che giocoforza coinvolge il settore giovanile del Santa Marinella: in modo particolare la Juniores. “Esatto -prosegue l’ex Benevento- l’obiettivo, nel tempo, è alimentare la prima squadra coi giovani appartenenti al vivaio rossoblu. Sono tornato a casa per aiutare i ragazzi di Santa Marinella a crescere: credo che io e Di Fiordo abbiamo l’esperienza e soprattutto la motivazione, per poterlo fare in maniera adeguata”. Nel frattempo, la compagine tirrenica ha creato, su se stessa basi solide, attraverso gli innesti e le conferme di, calciatori di indubbia caratura tecnica e dalla carta d’identità fresca, come ad esempio Tabarini, Peveri e Belardinelli. “L’ho accennato in apertura. Il gruppo allestito durante l’estate è un misto di giocatori importanti per la categoria e giovani su cui si può lavorare, confidando, per loro, in una rapida crescita: l’obiettivo è un campionato tranquillo e la valorizzazione dei tanti atleti in età Under che,  abbiamo tra prima squadra e naturalmente Juniores: il compimento del progetto pensato, passa appunto, attraverso il coinvolgimento attivo dei così detti baby”. La conferma di Nicola Salipante certifica la volontà di proseguire senza indugi, sulla buona strada tracciata essenzialmente dai risultati sportivi, raggiunti attraverso idee, portate avanti con pazienza. “Col mister c’è una propositiva unità d’intenti. Anche l’ingresso nello staff tecnico di Alessandro Di Raimondo è una lieta novità. Si cerca di lavorare tutti insieme in funzione di una filosofia che di questi tempi è fondamentale per gettare basi solide. Abbiamo lo stadio ristrutturato da poco, un settore giovanile in espansione, una prima squadra che cerca di migliorare: tutto all’insegna di una sostenibilità, da inseguire, con tanta passione”.
Da un fresco ex professionista, appare doverosa una panoramica sulla A che stiamo vivendo e soprattutto osservando e la B che, Melara stesso ha intrapreso pochissimo tempo fa con le “Streghe” giallorosse del Benevento. “La serie A -conclude Melara- mi piace molto. Non c’è più una squadra dominante anche se la Juventus al completo, sarà formidabile, oltre che molto solida. Stuzzica la Roma con Dybala ed il Napoli: Inter e Milan sono certezze: Lazio, Atalanta e Fiorentina hanno tecnici e calciatori prestigiosi: c’è tanta carne al fuoco. Così come in B che io definisco quest’anno un A2. Cagliari e Genoa su tutte. Mi intriga il Frosinone di Fabio Grosso, il “mio” Benevento è sempre un bel gruppo poi Reggina, l’Ascoli della stella Gondo, Pisa, Brescia, Perugia e le neo promosse Bari e Palermo: insomma piazze sostanzialmente da A, desiderose di tornare dove, appunto per blasone, magari meriterebbero di stare”. Chiosa finale sulla preparazione intrapresa da pochi giorni da lui e dai suoi compagni.
“C’è entusiasmo -sottolinea in chiusura il capitano del Santa Marinella- tra Salipante e i suoi collaboratori Porchianello e Di Raimondo non abbiamo modo di abbassare comunque mai totalmente la tensione. Si lavora bene sul campo: questa fase della stagione è importante per stabilire il feeling adatto nel gruppo: cerchiamo i risultati ma attraverso l’armonia e la voglia di divulgare ad esempio da parte mia ciò che ho imparato in tanti anni di professionismo: è in fondo una missione anche questa”.
Nobile e signorile aggiungerei..

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