l'intervista
Matteo Botti a tutto tondo sul Morena "Una bella realtà che ha voglia di migliorarsi"
E' stato uno dei colpi più importanti dell'Atletico Morena questa estate. Il gruppo di Fabrizi dopo la delusione per la sconfitta ai calci di rigore nella finale di Coppa contro la Fonte Meravigliosa si è rinnovato, puntando ancora sui giovani e su qualche elemento con tanta esperienza in categoria come Matteo Botti, che questo campionato l'ha vinto da super protagonista con l'Atletico Torrenova. Arrivati al giro di boa in via Pazzano c'è un più che sostanzioso secondo posto da celebrare che, con l'eliminazione precoce in Coppa, diventa l'obiettivo stagionale visto il super rendimento del Valmontone. Il centrale difensivo analizza tutto: dal suo arrivo a Morena alle gare giocate, fino a rintracciare i possibili sviluppi futuri.
Dall'arrivo ad oggi come va nel mondo Atletico Morena? "E’ stata una piacevole scoperta. Ho affrontato l’Atletico Morena nelle ultime stagioni da avversario, ma non conoscevo bene l’ambiente al suo interno. Ho trovato un contesto familiare, composto da persone serie e dedite alla causa. Il fatto di essermi inserito in un gruppo particolarmente giovane non è stato semplice all’inizio, devo esser sincero. Vengo dal trionfo di Torrenova, da uno spogliatoio importante e pesante, da un campionato vissuto intensamente. Le novità spaventano all’inizio, è normale, ma è così che si cresce e ci si arricchisce, affrontando situazioni diverse dalle abitudini e fuori dall’ordinario. E le novità sono state parecchie in questi mesi… Un sistema di gioco diverso dal solito, un modo di proporre calcio in chiave moderna. Sto raccogliendo nozioni ed ampliando il mio bagaglio ed allo stesso tempo sto trasmettendo – o quanto meno cercando di trasmettere – esperienza, voglia di arrivare all’obiettivo, di alzare di volta in volta l’asticella verso traguardi che ancora in pochi hanno il coraggio di nominare, ma ai quali in un modo o nell’altro meritiamo di ambire".
Il vostro rendimento nei risultati è in crescendo nell'ultimo periodo: cosa è mancato nella prima parte di stagione? "Siamo partiti forte, per poi incappare in un mese difficile a livello di risultati, con qualche intoppo e tensione di troppo. Ora da un mese e mezzo a questa parte abbiamo ricominciato a raccogliere i frutti del lavoro settimanale, con maggiore consapevolezza. E proprio quel mese centrale ci ha privato di rimanere maggiormente a contatto con il Valmontone, a cui vanno i miei complimenti per il ruolino di marcia mostrato fin qui. Le prestazioni non sono mai mancate, per questo posso dirti che nelle circostanze in cui non abbiamo portato a casa punti a pesare sono stati i dettagli. Quel pizzico di attenzione in più, di cattiveria mancata sotto porta, di sacrificarsi nei momenti in cui occorreva farlo. Ma ne siamo usciti da collettivo, ancora più compatti di quando abbiamo cominciato questo percorso".
Pastore, a destra, autore di 10 gol in campionato con la maglia dell'Atletico Morena (Foto ©GazReg)
L'impressione è che mancasse un "bomber" vero e proprio e Pastore sembra essersi sbloccato definitivamente... "L’impressione era corretta, anzi il centravanti manca tutt’ora ad esser sincero. Le prestazioni importanti di Pastore non devono spostare l’attenzione dal corretto focus. Mi spiego meglio. L’idea di gioco e le nozioni messe sul campo da mister Fabrizi spesso e volentieri nascondono e sopperiscono ad una mancanza strutturale. E’ un mister preparato, forte a livello di comunicazione e con idee ben precise. Bravo poi Pastore, che è una seconda punta tecnica e rapida, a calarsi nel ruolo. E’ un 2002, sentirete tanto parlare di lui. Sta trovando continuità realizzativa, sta crescendo anche nell’interpretazione del ruolo spalle alla porta. Brava anche la squadra ad assecondarlo ed a metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio".
Siete i primi delle "normali" è una bella soddisfazione o c'è comunque un filo di rammarico? "Personalmente una punta di rammarico per qualche punto lasciato in giro esiste. Avremmo potuto cominciare il girone di ritorno un po' più a contatto con la battistrada, ma questo non toglie nulla ad un percorso solido che fa poca notizia soltanto perché il Valmontone è stato straordinario. 30 punti in questo girone stra-livellato sono roba grossa. La Bi.Ti., il Velletri, sono dietro. E parliamo di investimenti differenti…C’è voglia di migliorarsi nelle prossime 15 partite. Abbiamo l’entusiasmo, la forza ed il coraggio per farlo. I traguardi si raggiungono con la disciplina. Il talento è utile, ma se vuoi mettere le mani su obiettivi importanti devi avere costanza per tutto il percorso. Ora anche i più giovani stanno diventando consapevoli di ciò".
Dopo un girone chi ti ha sorpreso nel tuo gruppo e qual è la squadra rivelazione? "Qualche nome te lo faccio volentieri. Di Pastore abbiamo detto, è quello che risalta di più perché entra nel tabellino dei marcatori. Ma al suo fianco ci sono ragazzi di assoluto valore come Paolantoni, Guarnieri, Dini. Professionalità, dedizione, qualità. Direttori, prendete nota (ride, ndr). Scherzi a parte, faranno strada. Ma ce ne sono anche altri, che attendono soltanto l’occasione giusta per dimostrare il loro valore. Poi sono sicuro che Vasta farà un girone di ritorno impressionante, perché sta capendo che la forza del lupo è il branco e la forza del branco è il lupo. Squadra rivelazione? Senza dubbio l’Atletico Lariano è quella che mi è piaciuta di più".