Cerca

l'editoriale

"Ma che ti importa, è solo una partita?" Chiedetelo anche a Di Gregorio

08 Maggio 2023

"Ma che ti importa, è solo una partita?" Chiedetelo anche a Di Gregorio

Andrea Di Gregorio, esordio in prima squadra contro il Fregene (Foto ©GazReg)

Quante volte ad un tifoso o ad un giocatore qualcuno un po' distratto ha detto "Ma sì, che ti importa, è solo una partita". Probabilmente una delle reazioni peggiori per chi visceralmente ama il calcio, sia da protagonista che da semplice appassionato. Lo stesso può valere per qualsiasi altra passione che ad occhi ed orecchie più distratti possono sembrare superflue se non addirittura inutili. Ma è dalle passioni di ognuno di noi che riusciamo a stringere rapporti e scegliere il nostro mondo. Di solito più se ne hanno e meglio viviamo, perché la rete delle interazioni si fa sempre più fitta e permette di scoprire nuove realtà e possibilità che altrimenti non avremmo facilmente a disposizione. Il calcio è senza dubbio lo sport più praticato e chiacchierato del nostro paese ed in particolare a Roma è la cosa più importante di quelle che lo sono meno e, come tutte le discipline sportive, riveste un ruolo fondamentale nella costruzione sociale e nell'abbattimento delle barriere. Quando è vissuto in maniera sana, logicamente. La Romulea forte del suo blasone e della sua competenza ha da sempre un enorme bacino d'utenza cui offre la possibilità di giocare a calcio e creare legami. Un duplice intento che da qualche tempo si è allargato e con la descrizione calcio inclusivo credo si possa già avere un quadro chiaro della particolarità e incisività del compito svolo. Con la nascita del Romulea Autistic Football Club la società amaranto oro ha aperto le porte a tantissimi appassionati ed aspiranti calciatori che, altrimenti, avrebbero dovuto vivere la loro passione in maniera diversa, sicuramente più solitaria e meno soddisfacente. Tra loro c'è Andrea Di Gregorio che nell'ultima giornata di campionato ha coronato il suo sogno: entrare in campo e giocare in prima squadra. Una scelta coraggiosa ed un segnale ben preciso quello che il club del presidente Nicola Vilella ha voluto lanciare in una delle prime assolate domeniche dell'anno. Andrea ha preso il posto di Azzawi ed ha giocato 11 minuti più recupero. Seguendo le direttive del mister ha anche sfiorato il gol, che sarebbe valso il 2-2: vi immaginate se fosse andata diversamente? Provate quindi a chiedere ad Andrea, quando lo incontrerete, se per lui quella di ieri è stata soltanto una partita. Ascoltate la sua risposta. 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Gazzetta Regionale

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alle nostre newsletter

EDICOLA DIGITALE

Dalle altre sezioni