L'INTERVISTA

Pescia Romana, Trebisondi: "Siamo una squadra giovane, dobbiamo progredire in fretta"

GABRIELE TOSSIO

La Nuova Pescia Romana lo ha preso perché ha talento, esperienza e soprattutto, personalità. Dopo le annate positive con Santa Marinella e Tolfa, il centrocampista Luigi Trebisondi, ha accettato le lusinghe del club appartenente alla bassa maremma. Purtroppo al debutto ufficiale è arrivato un ko casalingo, con rimonta subita dai capitolini dell’Ostiense.
“Si - commenta Luigi Trebisondi - nel primo tempo abbiamo disputato una buona gara, siamo andati in vantaggio. Il match potevamo anche chiuderlo ad inizio ripresa, nel complesso sono state dilapidate almeno tre o quattro palle goal. Poi da parte nostra è subentrata la stanchezza e contemporaneamente, l’Ostiense ha preso il pallino del gioco in mano; sappiamo come è finita purtroppo”.
Pescia Romana che durante l’estate ha cambiato tanto, rispetto alla stagione appena passata.
“La nostra è una compagine giovane, che sta cercando la propria identità. È bene che si capisca in fretta che il campionato di Promozione è molto duro. Per ottenere i risultati occorrono sacrificio, concentrazione, serietà. Bisogna dare tanto durante gli allenamenti, perché poi alla fine come ti alleni, sostanzialmente giochi”.
Quella del noto top player civitavecchiese, non è una critica a nessuno, piuttosto un monito, essenzialmente rivolto ai giovani; il blasonato curriculum calcistico di cui dispone, gli consente di farlo.
“Sono alla Pescia Romana anche per trasmettere dei concetti in campo che io stesso ho assorbito nel tempo. Favorire il processo di crescita della rosa a disposizione del mister è uno dei miei doveri, in questa annata che si prospetta decisamente complessa”.
E ciò appare vero poiché, il girone A sembra sia veramente molto equilibrato almeno sulla carta, oltre che decisamente impegnativo, visto il format (5 retrocessioni).
“Credo - conclude Luigi Trebisondi - che ci saranno sorprese ogni domenica. Noi dobbiamo progredire in fretta per cesfruttare le qualità di cui disponiamo attraverso l’umiltà, che alla fine è una virtù indispensabile nello sport come nella vita”.
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