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Le difficoltà del Città di Cerveteri: dalla corsa al primato, al -9 dalla Sorianese

Gli etruschi, che partivano col favore del pronostico, dopo il ko di domenica sono in piena crisi. Superchi ha salutato, dal mercato invernale previsti nuovi innesti

07 Novembre 2023

Le difficoltà del Città di Cerveteri: dalla corsa al primato, al -9 dalla Sorianese

Cerveteri, 9 punti di distacco dalla capolista Sorianese (Foto ©De Luca)

Percorso accidentato: le tappe di un campionato più complicato del previsto

Il buongiorno non si era visto dal mattino. Col Fiano Romano ed il Tarquinia, nei turni preliminari ad eliminazione diretta di Coppa vissuti entrambi al Galli (fattore non di poco conto), il Città di Cerveteri aveva sì vinto, ma, francamente, non convinto. Erano gli inizi certo, ma il pari interno, maturato contro la compagine di Ercolani al debutto in campionato, quello si però, aveva evidenziato le piccole “fenditure” intraviste in precedenza. Convincenti nel punteggio, ma scarsamente attendibili, le vittorie con Duepigreco (finora 4 punti) e Castel Sant’Elia (ultimo e sempre sconfitto). Interlocutori, ai punti rischiosi, i pareggi con Ronciglione (neopromossa) e Fregene Maccarese (compagine di categoria, seppur nel complesso molto fresca nelle carte d’identità) Unico vero acuto, non sinfonico, l’affermazione, pragmatica (Toscano e sto) con un abulico Santa Marinella poi, il pesante ko interno col Borgo Palidoro; la classica goccia che, ha fatto traboccare il vaso.

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Ha pagato Giampaolo Superchi (nella foto in alto ©De Luca) che, conti alla mano però, ha perso una partita sola su 10: stranezza, questa. Cerchiamo allora di venirne a capo; di analizzarlo, questo enigma. Innanzitutto, va ribadito il concetto che il frizzante Città di Cerveteri (un trequarti abbondante di Borgo San Martino) visto nella seconda parte di un campionato di Eccellenza, comunque diverso (meno complesso) di quello attuale, magari non può bastare, per primeggiare nel girone A (molto complesso questo sì) di Promozione. Fagioli e Toscano delizie per la categoria, sono stati presi per migliorare l’impasto; il loro rendimento, appare inappuntabile; Toscano e Fagioli però, non fanno una torta, sarebbero, semmai la ciliegina. Toscano e Fagioli ok, dunque, e ci mancherebbe, ma se poi perdi, per dire, due pezzi buoni come Granata e Galluzzo ed un top, come Moretti (ora addirittura secondo col Tolfa) non puoi assumere l’atteggiamento, di una squadra magari pur da battere: esagerato. Riflessioni andrebbero fatte anche sulla stagione passata. Superchi, l’anno scorso ha tirato fuori il massimo da un gruppo che aveva una missione impossibile da centrare e, cosa non da poco, non aveva pressioni, se non molte poche. La retrocessione è arrivata al play out; cadere con tanto onore insomma, ma comunque cadere: la società lo avrebbe tollerato e lo ha, magari storcendo un pochino il naso (ci sta). Quest’anno, è stato sin dall’inizio, tutto completamente diverso. Gli etruschi, come detto, si sono auto ed etero configurati (stando alle molteplici dichiarazioni, e ai commenti degli addetti ai lavori) come la squadra da battere e, in caso di parere di segno opposto, sicuramente tra le papabili, al salto di categoria. Nel calcio ci sono delle gerarchie, degli status, che non si acquisiscono in pochi mesi; talvolta non bastano anni. E, allora, serve calma, pazienza, costruzione, perseveranza nel credere serenamente in qualcosa e portarlo avanti, senza correre anche con la fantasia. Il campionato del Città di Cerveteri è ricominciato con Luigi Cicino a Montalto: un allenamento e via, in campo. Ha perso (con un po’ di sventure sopraggiunte durante il match) al debutto, ma non si è tirato indietro, ha assunto l’incarico a ridosso di un match delicato (la Pescia Romana di Micheli era reduce da due vittorie). Ce ne fossero, di persone pronte a gettarsi nella mischia senza paura. È un’inizio, un nuovo inizio coraggioso, senza paure, senza proclami e, soprattutto, senza illusioni. Lavorare sodo, mantenere l’umiltà, rispettare la categoria; tutto ciò potrebbe pure bastare, perché no, intanto, per riprendere quota.

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