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l'intervista
Il portiere rossoblù è una delle bandiere del club: nell'affollatissimo girone D lotta con i compagni per l'Eccellenza
24 Novembre 2023
Manuel Micheli, portiere ceccanese doc (Foto Ricasoli)
Parate spesso decisive, un forte senso di appartenenza ed un sogno: riportare il Ceccano in Eccellenza. In strettissima sintesi il pensiero e la carriera di Manuel Micheli, ormai una bandiera per la società fabraterna. Il (quasi) trentenne estremo difensore rossoblù è uno dei punti cardine della rosa di Pippnburg, che sta cercando di conquistare il primo posto nell'affollatissimo girone D.
Per te è il quinto anno a Ceccano, possiamo dire che è la rosa più forte di cui hai fatto parte o quantomeno quella che sta sbagliando meno in relazione alla sua qualità? "Abbiamo una rosa importante. L'ossatura è quella degli ultimi anni con l'aggiunta di elementi di spessore, come il ritorno di Vincenzo Compagnone e poi Movila, Pennacchia, Mariani ma anche altri giocatori che ci stanno dando la possibilità di giocare al meglio su due fronti. Non so dirti se sia quella più forte. Due anni fa abbiamo sfiorato l'Eccellenza con Carlini, siamo stati la seconda miglior seconda. Questo gruppo non è da meno, cresce domenica dopo domenica. Mi dispiace per gli addii di Roberto Celenza ed Andrea Pompili, due ragazzi cui sono particolarmente legato, ma insieme alla società hanno fatto scelte diverse e si sono accasati altrove. A lor va tutto il mio affetto, con Andrea ci conosciamo da giovanissimi. A Ceccano quest'anno c'è stato un importante cambiamento societario. La nuova proprietà è molto ambiziosa, non ci fa mancare nulla e questo ti stimola a dare il massimo".
Il girone D non è una novità assoluta per il Ceccano, che lo affrontò anche pre-covid. C'eri anche tu, che differenze vedi? "No, non lo è anche se qualche anno fa (4) c'erano molte più ciociare. Un campionato con quattro gironi e quindi con squadre secondo me più forti. Quello di quest'anno è veramente equilibrato, ci sono tante squadre appaiate e siamo tutte nel giro di 5-6 punti. Bisogna sbagliare il meno possibile per poi giocarsi tutto alla fine. Ci sono molte squadre che giocano a calcio, magari a differenza del girone solo ciociaro (e pontino) dove prevale l'agonismo".
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Vi state mettendo in mostra per un gioco discretamente offensivo, quanto è difficile mantenere certi ritmi e questa qualità? "Pippnburg lavora molto sia tatticamente che atleticamente. Il nostro gioco offensivo vede in campo i due attaccanti, secondo me, più forti della categoria. Abbiamo una coppia d'attacco che fa invidia a squadre d'Eccellenza e noi lavoriamo sempre per metterli nelle condizioni di trascinarci".
Sei spesso protagonista con parate decisive come contro il Paliano: quali sono i tuoi segreti? "Lavoro sempre con l'obiettivo di migliorarmi. Ho quasi 30 anni e nonostante i tantissimi problemi, essendo malato di calcio, sono contento di poter dimostrare il mio valore. Questo anche grazie a mister Piccioni che mi dà sempre modo di migliorare. Per un mese ho combattuto con un infortunio all'adduttore che mi ha limitato parecchio, però ho risposto bene e nascosto il problema".
Domenica c'è lo scontro diretto tra Morena e Casal Barriera e voi giocherete nel posticipo col Sant'Angelo: come puoi influire questo sulla sfida e, a turno completato, sulla corsa promozione? "Sarà banale dirlo, ma noi pensiamo solo a noi stessi. Ogni domenica in questo girone possono esserci degli scontri diretti. Tante squadre in pochi punti, tutte possono puntare ai primi posti. Il Sant'Angelo è una squadra che domenica ha battuto il Città di Paliano e quindi sarà in fiducia, dobbiamo pensare solo a questo e portare punti a casa".
Giocate da tempo ad Arce, quanto vi manca la spinta del Popolla? "Il Popolla ci manca tantissimo, ma penso che vedere i numeri anche lontano dal nostro stadio siano un lusso per questa categoria. Ogni domenica ci seguono con entusiasmo su qualsiasi campo. Sono contento di questo perché io sono di Ceccano so quanto questa piazza abbia voglia di calcio e questo gioca tutto a nostro favore. E' ovvio che spero di tornare presto a giocare al Popolla, perché se sono tanti ad Arce, figuriamoci nel nostro stadio. I risultati portano entusiasmo, dobbiamo continuare su questa scia e restare coi piedi per terra. Lavorando ogni settimana nel modo giusto possiamo veramente fare qualcosa di importante. Da quando sono al Ceccano sogno di riportarlo nell'elite del calcio laziale e spero a fine campionato di festeggiare qualcosa di importante. Siamo in corsa anche in Coppa, la società non ci ha chiesto di vincere ma visto che siamo avanti in tutte e due le competizioni ci vogliamo provare".
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