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Cartellino rosso: un contesto sempre più insostenibile

La violenza sugli arbitri si fa pesante: pugni, testate, spranghe e c'è chi prova ad investire il direttore di gara

05 Febbraio 2024

Cartellino rosso: un contesto sempre più insostenibile

La violenza sugli arbitri si fa pesante: pugni, testate, spranghe e c'è chi prova ad investire il direttore di gara

La critica attraverso lo sdegno e l'invito alla moderazione di termini e modi ha ormai ampiamente esaurito il proprio corso ed il proprio compito. Gli appelli non sono serviti a nulla e, per concludere con ancora più amaro in bocca, neanche l'evidente inasprimento delle pene per chi si macchia di comportamenti violenti non ha avuto una forza deterrente tale per arrestare una spirale di violenza, vera e propria, pura e semplice, che ha talmente intorbidito le acque che non può che non provocare disgusto. Termine volutamente forte, perché dalla nostra alba abbiamo sempre ribadito il piacere nell'osservare calcio dilettantistico, in tutte le sue sfaccettature, compreso anche quello (anzi soprattutto) del rispetto delle regole, in campo e fuori. Siano comportamenti violenti o violazione di regolamenti. Tutto genera disgusto, pratiche discutibili e spintoni, pugni ed invasioni di campo. E se chi si trova nel ruolo di osservatore è ormai in difficoltà e ne ha francamente abbastanza di commentare, catalogare e condannare tutto quello che non va all'interno di questo mondo, pensate chi invece ne è parte integrante, sana e consapevole. Il clima è talmente pesante che non devono (o dovranno) quindi sorprendere ipotetici casi di abbandono al termine della stagione. Il disgusto genere nausea e la cura migliore è allontanarsi per evitare di stare male. Quando in realtà giocando a calcio si cerca l'esatto contrario. Perché la mera cronistoria del marcio che ogni settimana fa da spettrale contorno alle storie di campo sta contaminando quella parte ancora pura del calcio dilettantistico. In molti non lo vedono e quindi non se ne rendono conto, ma attraverso l'esasperazione violenta di pochi, i molti possono perdere ogni stimolo, in primis chi è chiamato a gestire le regole sul campo e, infatti, l'AIA lamenta (nuovamente) problemi di affiliazione. E da qui l'equazione è molto semplice: meno arbitri, meno possibilità di giocare. Per tutti.

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