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Grazie all'idea di Maria Cristina Gasperini in sinergia con l'agente Kodai Nakai, la struttura diretta da Junichi Shimizu e Yurina Tsurui vuole toccare nuovi ambiti come quello calcistico. Un confronto prezioso con un mondo dal quale possiamo apprendere tanto. Le interviste a Wataru Yamazato, Kazuki Shima e Jin Maeyama
12 Marzo 2024
In ordine: Yamazato, Shima e Maeyama, sullo sfondo a destra Kodai Nakai (Foto ©Torrisi)
Wataru Yamazato, Eur Torrino "L'Italia nel destino, Nagatomo e Hazard i miei idoli"
Il più esperto dei giocatori sbarcati in Italia grazie all’agenzia Football Management Synchro è Wataru Yamazato (in foto ©Torrisi), mezzala brevilinea che fa di qualità ed intensità i suoi principali punti di forza nel rettangolo verde. Cresciuto tra le fila di Biwako Seikei e YSC Amagasaki, il classe 1998 ha già mostrato il suo valore nella passata stagione, dove ha realizzato ben tre gol nella cavalcata che ha portato il Torrino a vincere il Girone E di Prima Categoria. Confermato nel roster a disposizione del tecnico Alfonsi anche quest’anno, Wataru ha trovato la prima rete in Promozione nel recente successo degli amaranto sul campo della SQPV Velletri, in un match potenzialmente decisivo per la corsa salvezza delle due squadre. Il centrocampista è contento di aver scelto di trasferirsi nel nostro paese dove può certamente migliorare come calciatore: "Credo che l’Italia fosse nel mio destino. Sono stato fortunato ad avere un conoscente che lavora qui nell’ambito calcistico e lui mi ha aiutato a compiere questo passo importante della mia carriera. Rispetto al calcio in cui sono cresciuto, la più grande differenza è nella tattica. Qui ho tante regole da rispettare ed è fondamentale il giusto posizionamento in campo, specialmente nella fase di non possesso. Ogni giocatore deve occupare la sua zona di riferimento senza mai lasciarla scoperta, mentre, da questo punto di vista, gli allenatori giapponesi sono più elastici". Wataru ha sempre amato questo sport e ci sono alcuni giocatori del passato che lo hanno spinto ad intraprendere questo percorso: "Ho sempre nutrito un grandissimo rispetto per Yuto Nagatomo, un campione che, nel corso degli anni, ha dimostrato grandissima personalità e mentalità. Seguivo molto il campionato italiano, in particolare l’Inter e la Roma. Per quanto riguarda la giocata tecnica mi piaceva tantissimo Eden Hazard che al Chelsea sembrava imprendibile". Il giovane atleta si è ritrovato catapultato in una realtà completamente diversa da quella del suo paese: "Lo stile di vita qui è molto diverso, ma non credo assolutamente che uno sia meglio dell’altro, semplicemente abbiamo un’altra cultura. Gli italiani tendono maggiormente a legarsi alle persone, sono socievoli ed affettuosi, mentre noi giapponesi siamo più riservati".
Intervista a cura di Adriano Berruti
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