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Grazie all'idea di Maria Cristina Gasperini in sinergia con l'agente Kodai Nakai, la struttura diretta da Junichi Shimizu e Yurina Tsurui vuole toccare nuovi ambiti come quello calcistico. Un confronto prezioso con un mondo dal quale possiamo apprendere tanto. Le interviste a Wataru Yamazato, Kazuki Shima e Jin Maeyama
12 Marzo 2024
In ordine: Yamazato, Shima e Maeyama, sullo sfondo a destra Kodai Nakai (Foto ©Torrisi)
Jin Maeyama, Fonte Meravigliosa "Nel nostro paese c'è meno tattica e più velocità"
Tra i talenti nipponici portati in Italia dall’agenzia gestita da Kodai Nakai, il più giovane è Jin Maeyama (in foto ©Torrisi), classe 2003 sbarcato in estate alla corte della Fonte Meravigliosa di mister Vesprini. Terzino destro di natura, ma che può disimpegnarsi anche da difensore centrale, Jin è arrivato nel bel paese dopo le esperienze in patria con Cerezo Osaka West, Kyoto Tachibana e Fukuyama University FC. Con un fisico già ben strutturato, Maeyama ha dovuto lavorare principalmente sui dettami tattici del tecnico gialloblù ed è questo uno dei principali motivi per cui ha deciso di proseguire qui la sua carriera: "Lasciare il mio paese non è stato facile ma ho scelto di venire in Italia perché sogno di diventare un calciatore professionista. Tatticamente sto imparando molto dal mister e dai miei compagni, ma la cosa più importante è riuscire a cambiare mentalità, sia calcisticamente che nella vita di tutti i giorni. Sono cresciuto in un calcio che è molto diverso. In Giappone si punta maggiormente sulla rapidità delle azioni, cercando un gioco diretto, mentre qui si ragiona di più. Onestamente preferisco una manovra veloce, anche per le mie caratteristiche, ma sto cercando di adattarmi alle richieste della squadra". La passione di Jin per il calcio nasce molti anni fa ed ora sta scoprendo la nostra cultura sportiva anche grazie all’aiuto del suo coinquilino: "Si chiama Antonio, quasi tutte le sere ci fermiamo a parlare di calcio e lo rispetto molto. Ha una bella personalità e mi sta aiutando tantissimo ad ambientarmi in questa nuova realtà". Jin segue da tanto tempo il calcio italiano e c’è una squadra a cui si è affezionato particolarmente: "La mia preferita in Serie A è sicuramente l’Inter perché ci giocava Yuto Nagatomo, uno dei miei idoli. Era un giocatore incredibile che non smetteva mai di correre sulla sua fascia ed è stato importante anche per la nostra nazionale". Trascorsi i primi mesi nel nostro paese, il giovane atleta ha notato tante differenze nello stile di vita: "Ovviamente mi manca il Giappone ma sono contento di essermi trasferito qui a Roma. A livello caratteriale ci sono molte differenze, ad esempio nella gestione degli errori. Nel mio paese tendiamo a tenerci tutto dentro mentre qui ho imparato che sfogarsi aiuta a ridurre la pressione".
Intervista a cura di Adriano Berruti
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