l'intervista

Rodolfo Morandi, l'anno della conferma. Di Marco "Rimango per stupire ancora"

Gabriele Tossio

Annata decisamente positiva piena di buoni propositi benevoli anche per il futuro, quella vissuta dalla Rodolfo Morandi; storico club che rappresenta la parte popolare e verace di Ostia. A tratteggiare, con passione, l’andamento della squadra rossoblù, il tecnico Mario Di Marco, giunto alla seconda stagione sulla panchina lidense. "È stato fatto secondo me un buon lavoro per il secondo anno consecutivo siamo giunti al quinto posto. Il raggruppamento C è di assoluto valore; c’è stato un testa a testa vibrante tra Grifone e Fiumicino, fino alla fine, al quarto posto si è piazzata l’Ottavia, che disputerà la finale di Coppa. La Vigor Perconti era retrocessa dall’Eccellenza, ha dei giovani importanti per la categoria e, infatti, è salita sul podio. Noi, ci siamo messi a ruota di queste realtà calcistiche illustri e credo di poter affermare che abbiamo sostanzialmente stupito". La Rodolfo Morandi non può vantare infatti le possibilità di altri club ma ha un senso di appartenenza e un modo di vedere le cose nel calcio che si dimostra prolifico, al punto di riuscire a colmare, in parte, il gap esistente con realtà sostanzialmente plasmate per un percorso di alto livello. "La nostra forza è lo spirito con cui viviamo ogni vicenda calcistica. C’è grande senso di appartenenza alla Rodolfo Morandi e tanta, ma veramente tanta, passione. Per me, vedere venti e più ragazzi essere costantemente presenti agli allenamenti serali della settimana rappresenta, già di per sé, un’autentica vittoria". Un gruppo, quello rossoblu, con dei valori umani prima che prettamente tecnici, sicuramente in linea con quella che è da sempre la filosofia del club. "Il nostro direttore sportivo Daniele Cannone è stato un calciatore di indubbia caratura tecnica. La sua forza era anche il temperamento. Lui è stato bravo ad individuare i profili giusti, adatti alla nostra realtà. Io ho cercato di far rendere al massimo il gruppo. Sono stati fatti tanti sacrifici da parte di tutti. I risultati sono arrivati. C’era un po’ di lecita apprensione, per quanto concerneva il format del campionato, che prevedeva la cinque retrocessioni quest’anno ma, alla fine, il nostro percorso francamente, anche a sorpresa se vogliamo, è stato da piani alti, sin da subito. Ciò ci ha permesso di esprimerci in campo, con più disinvoltura".

Nel prossimo anno che Rodolfo Morandi vedremo? Tu rimarrai? "Sì, io resto per il terzo anno consecutivo e lo faccio con grande piacere naturalmente. Per quanto concerne il gruppo che verrà, stiamo già lavorando col ds per provare a colmare quelle che tutti chiamano erroneamente, secondo me, lacune. Diciamo che, si cerca di migliorare laddove è possibile. Ogni annata poi ha una storia a sé. Cerchiamo di portare avanti la nostra tradizione, la nostra filosofia calcistica: questo già ci appaga abbastanza".

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