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l'intervista

Città di Monte San Giovanni Campano: la salvezza vista da Angelo Bottoni

Il tecnico giallazzurro commenta il nono posto ottenuto dai suoi ed annuncia anche la volontà di rimanere nel club

14 Maggio 2024

Città di Monte San Giovanni Campano: la salvezza vista da Angelo Bottoni

Angelo Bottoni, tecnico del Città Monte San Giovanni Campano (Foto ©Cinelli)

Il Città di Monte San Giovanni Campano ha centrato la salvezza senza passare dal play out, chiudendo al nono posto dopo un campionato vissuto in crescendo. Il tecnico giallazzurro Angelo Bottoni fa il punto dopo aver raggiunto l'obiettivo.

Mister dopo un'annata del genere che sensazioni ha? "Una grande gioia innanzitutto, quando alleni la squadra del tuo paese gioie e dolori si raddoppiano, ma soprattutto la consapevolezza che questo è stato l'anno che più mi ha formato e maturato come allenatore, non pensavo che una salvezza potesse regalare tale gioia, anche perché era la prima volta che mi ritrovavo a lottare per quell'obiettivo. Ma questa gioia è dovuta sicuramente alla stagione difficile, travagliata e piena di anomalie che ci siamo trovati ad affrontare.

Cosa intende per difficoltà ed anomalie vissute? "Da dove comincio? Non è semplice, allora partiamo dalle anomalie: innanzitutto il format, alquanto particolare e discutibile, lasciarsi minimo 8 squadre sotto non è mai semplice. Poi per il riposo forzato di un turno, poi per il ritiro del San Giovanni Incarico, che tra l'altro ci ha penalizzato a differenza di altre squadre che ne hanno tratto beneficio, che ci ha costretto a riposare due volte, tra l'altro a noi in maniera consecutiva, siamo stati praticamente quasi 1 mese senza giocare prima di affrontare le ultime 4 di campionato".

Uno scatto da Città di Monte San Giovanni Campano - Sterparo (Foto ©Cinelli)

E le difficoltà? "Innanzitutto il campo, senza una propria struttura è già difficile, ma variare campi ed orari praticamente ogni settimana diventa quasi impossibile. E poi rimediare agli errori fatti in estate sulle scelte prese è stata davvero dura, ma li faccio un grande mea culpa, sono il primo ed unico responsabile. A dicembre con l'arrivo di Ernesto Terra al quale va un ringraziamento particolare, abbiamo praticamente rifatto di sana pianta una squadra, regalando quasi un intero girone alle nostre concorrenti, ma abbiamo fatto una grande rincorsa nel girone di ritorno facendo 26 punti senza mai perdere fuori casa, praticamente da quarta forza del girone".

Ha qualche sassolino da togliersi? "Sassolino no, ma sicuramente il mio pensiero va a chi ci aveva fatto già il funerale, ed in questi giorni successivi alla fine del campionato devo dire che la lista si allunga sempre di più, oltre ai tanti che già sapevamo"

C'è secondo te una partita della svolta o un momento particolare? "Ce ne sono stati diversi, ma se devo dirne uno dico il derby contro l'Anitrella, eravamo sotto di due gol e ribaltarla nel secondo tempo ci ha trasmesso forza e fiducia per il prosieguo della stagione, se avessimo perso quella partita forse stavamo parlando di un'altra stagione".

A proposito di derby, Monte è stata la regina... "Sì, i numeri dicono questo, sono state tutte partite belle e tirate. Ma più che vincere questa “speciale classifica” penso che i due derby vinti nel girone di ritorno abbiano avuto un peso specifico molto importante sulla nostra salvezza"

Secondo te Arce ha vinto con merito? "Chi vince merita sempre, ho questo concetto e mai lo cambierò, meriterebbe di salire anche il Real Cassino, hanno dato vita ad un duello lungo e bello. Complimenti ad entrambe".

Uno scatto da Arce Real Cassino (Foto ©Cinelli)

Quali sono le squadre che più ti hanno colpito? "Sicuramente le prime due erano le migliori e le più forti, ma mi sento di nominare tre squadre che mi hanno colpito per aspetti diversi: Montenero perché è stata la squadra che più mi ha colpito dal punto di vista della qualità di gioco, abbiamo perso con loro entrambe le sfide in maniera netta. E poi secondo me hanno fatto un grande campionato Guarcino e Principato di Colli, la prima confermandosi dopo l'ottima stagione trascorsa, anzi migliorando il piazzamento e chiudendo quarta. Ed i nostri cugini da neopromossi hanno disputato davvero un grande campionato. Un plauso a società e rispettivi allenatori".

Se devi dire un calciatore che invece ti ha colpito più di tutti? "Malandruccolo del Pontinia, non c'entra niente con questa categoria, e Valente del Real Cassino".

La vostra migliore e peggiore prestazione dell'anno? "La vittoria più a sorpresa e con un risultato roboante fu a Latina contro il Borghi Riuniti, ma secondo me approfittammo di una loro giornata “no” ed inoltre penso che ci sottovalutarono, ma se devo dirne una dico Priverno fuori casa per compattezza di squadra, e forza dell'avversario, la peggiore penso quella in casa contro Castro dei Volsci, toccammo il fondo".

Ringraziamenti? "In primis alla società per gli sforzi che fa ogni anno, Abballe, Mastrantoni e Sigismondi sono Presidenti difficili da trovare. Poi al mio staff, senza di loro non saremmo riusciti a fare quest'impresa, Greco e Federico sono stati encomiabili L'arrivo di Ernesto Terra è stato decisivo per tutto l'ambiente e per il mercato di dicembre, Roberto Silvestri a cui va un grazie particolare, perché oltre all'aiuto fuori dal campo è stato fondamentale soprattutto dentro, Celenza che ha sposato subito questa scommessa e da capitano vero l'ha portata a termine, ed infine una menzione speciale voglio riservarla ad un giocatore speciale: Alessio Carlini, senza i suoi gol non penso si sarebbe raggiunto questo traguardo, peccato averlo allenato così tardi, ma mi sono goduto un ragazzino di 43 anni con dei colpi da autentico fuoriclasse".

Sul futuro invece, cosa ci dici? "Che rimarrò su questa panchina, pianificando insieme alla società la prossima stagione, ma che per qualche giorno adesso è giusto staccare la spina perché è stata la stagione più difficile da quando alleno"

Un ultimo pensiero? "Va ad Antonella, una cara amica, monticiana doc, che ci ha lasciato troppo prematuramente un paio di mesi fa, lasciando un vuoto assordante nel nostro Comune e nella nostra amata piazza Marconi".

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